Top Gun: Maverick, l’acclamato sequel del leggendario film del 1986 ha raccolto fin da subito il plauso unanime del pubblico e degli addetti ai lavori, diventando ufficialmente il film di maggior incasso nazionale statunitense di tutti i tempi della Paramount Pictures, battendo nientemeno che il record precedentemente detenuto da Titanic.
Il successo planetario del film ha portato un considerevole incasso di circa 1,4 miliardi di dollari al box office globale. Sembra tuttavia che ad un certo punto il film abbia attirato anche altre attenzioni, ben diverse da quelle del pubblico e della critica specializzata.
Il curioso, e allo stesso tempo, inquietante retroscena è stato raccontato in una recente intervista dal regista del film Joseph Kosinski, che ha svelato i retroscena dietro la realizzazione della sequenza iniziale del film, dove vediamo Maverick mettersi alla guida del velivolo sperimentale denominato ‘Darkstar’:
«La sequenza del Darkstar, con quell’hangar. Andai alla China Lake Naval Air Station, che è una base della Marina situata nel deserto. […] Stavo facendo un giro nella base alla ricerca di un hangar per girare la sequenza con il Darkstar. E mi dissero ‘Puoi scattare foto ovunque, ma non puntare la tua fotocamera laggiù‘. Io guardai e vidi questo hangar dall’aspetto molto interessante con una torre, del filo spinato tutto intorno e una porta blu.
Io subito chiesi ‘Cos’è??’ E loro mi risposero: ‘Oh, non pensarci nemmeno. Non potrai mai girare laggiù. Non scattare nemmeno una sola foto. Non guardarla nemmeno’. Allorché replico dicendo ‘Beh, possiamo comunque passarci vicino se non faccio nessuna foto?’ E loro mi hanno detto ‘Ok, va bene. Possiamo passare, ma non potrai scattare nessuna fotografia, sia chiaro’».
Superata la reticenza dei militari della base, Kosinski è quindi riuscito ad avvicinarsi al misterioso hangar che aveva catturato la sua attenzione:
«Ci siamo passati accanto e l’ho guardato bene, era semplicemente perfetto. Sembrava un hangar top secret all’interno di una base top secret. Allora ho subito fatto la mia proposta dicendo ‘Abbiamo questa sequenza in cui vediamo questo aereo segreto che viene portato fuori di notte, e questo sembra essere proprio il posto perfetto per girare’. Loro mi hanno riposto ‘Beh, non è una sorpresa che tu sia interessato a quel particolare edificio’. Così ho ribattuto ‘Oh, cavolo. Sarebbe bello girare lì. È un peccato’.
Un paio di giorni dopo ho ricevuto una chiamata durante la quale mi hanno detto: ‘Ok, se ci dici quando vuoi girare lì, prenderemo quello che c’è dentro e lo sposteremo qualche giorno prima, così avrai l’edificio libero’. E siamo finiti a girare nell’hangar top secret, costruendo davvero il Darkstar e posizionandolo al suo interno.
E quando l’abbiamo tirato fuori per le riprese, mi è stato detto che alcuni satelliti appartenenti ad altri paesi in realtà si stavano muovendo nello spazio per scattare foto del nostro aereo. Credo che siano riusciti a rintracciarlo, e pensavo fosse semplicemente fantastico. Se fossero stati in grado di zoomare molto vicino, avrebbero visto Tom Cruise nella cabina di pilotaggio, il che sarebbe stato decisamente figo».
Insomma, alla fine sembra che il tanto lodato realismo di Top Gun: Maverick abbia davvero rischiato avere un impatto sul mondo reale!
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Foto: Paramount Pictures
Fonte: ComicBook
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