Dopo l’apertura con L’arte di vincere – Moneyball, il festival di Torino prosegue ancora sulla via dello sport con la commedia amara Mosse vincenti (Win Win in originale), storia dell’avvocato di basso rango Mark Flaherty (interpretato da Paul Giamatti) che nel tempo libero allena una mediocre squadra scolastica di lotta greco-romana. Squadra in cui decide di inserire un ragazzino di inaspettato talento, nipote di un malato malato terminale di Alzhaimer a cui Mark presta servizio (e di cui si approfitta per arrotondare lo stipendio).
Diretto da Tom McCarthy (L’ospite inatteso), Mosse vincenti mescola ironia e vena drammatica usando lo sport come metafora del riscatto e della seconda opportunità, ma tenendosi adeguatamente lontano dalla retorica. Giamatti veste i panni per lui piuttosto inusuali di un uomo medio senza grandi assilli esistenziali, tanto che l’attore americano ha dichiarato “rispetto ad altri miei personaggi interpretare Mike è stata una sfida: è abbastanza complicato rappresentare un uomo che in generale è felice della sua vita ed è tutto sommato una brava persona, bisogna trovare il modo giusto per dargli spessore”. E ovviamente Paul Giamatti c’è riuscito adeguatamente.
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