Torino Film Festival 2023: ecco anticipazioni, primi film e ospiti della 41esima edizione
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Torino Film Festival 2023: ecco anticipazioni, primi film e ospiti della 41esima edizione

Protagonista d’eccezione della cerimonia d’apertura del 41° Torino Film Festival sarà uno dei grandi maestri del cinema italiano, Pupi Avati, regista, produttore, sceneggiatore e grande affabulatore

Torino Film Festival 2023: ecco anticipazioni, primi film e ospiti della 41esima edizione

Protagonista d’eccezione della cerimonia d’apertura del 41° Torino Film Festival sarà uno dei grandi maestri del cinema italiano, Pupi Avati, regista, produttore, sceneggiatore e grande affabulatore

Il cielo brucia Christian Petzold Torino Film Festival

Protagonista d’eccezione della cerimonia d’apertura del 41° Torino Film Festival sarà uno dei grandi maestri del cinema italiano, Pupi Avati, regista, produttore, sceneggiatore e grande affabulatore.

Nel corso della serata – condotta da Steve Della Casa, direttore del 41° Torino Film Festival e storica voce di Hollywood Party – sul palco, per rendergli omaggio, si avvicenderanno alcune personalità del mondo del cinema e dello spettacolo che con Pupi Avati hanno condiviso momenti importanti del loro percorso umano e artistico: Micaela Ramazzotti, Neri Marcorè, Lodo Guenzi.

Pupi Avati

Madrina della cerimonia di apertura del TFF sarà l’attrice ed ex modella Catrinel Marlon.

Nel segno del successo dell’edizione precedente, la cerimonia di apertura del 41° Torino Film Festival sarà nuovamente trasmessa in diretta su Rai Radio 3 nell’ambito del programma Hollywood Party a partire dalle ore 19.00.

 

A fare da sfondo alla serata inaugurale, che si inserisce nella collaborazione del festival con RAI – Main Media Partner del TFF da anni -, sarà la prestigiosa Reggia di Venaria.

Dopo l’inaugurazione, sabato 25 novembre sarà presentato il primo film Fuori Concorso del TFF, Un anno difficile, la nuova irresistibile commedia dei registi di Quasi amici Olivier Nakache e Éric Toledano, con Pio Marmaï, Jonathan Cohen e Noémie Merlant.

Il 41° Torino Film Festival è inoltre lieto di annunciare in anteprima italiana, Fuori Concorso, Il cielo brucia di Christian Petzold, alla presenza del regista. Ambientato nel corso di una torrida estate in una casa isolata in un bosco sulle coste del Mar Baltico, il film racconta la vacanza di un gruppo di amici che progressivamente si trasforma in un incubo a causa di un enorme incendio boschivo. 

In programma fuori concorso anche A guardia di una fede per la regia di Andrea Zambelli, documentario che racconta la storia della Curva Nord dell’Atalanta, dal 1993 ad oggi, attraverso gli occhi di Claudio “Bocia” Galimberti, una delle figure più carismatiche degli ultras bergamaschi

Tra gli appuntamenti del 41° Torino Film Festival ci sarà anche una retrospettiva dedicata a Sergio Citti, in occasione del novantesimo anno dalla nascita, realizzata in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale. Collaboratore di Pasolini e regista unico nel panorama italiano, Sergio Citti sarà omaggiato dal TFF con la prima retrospettiva completa che gli sia mai stata dedicata, nella quale verranno mostrati tutti i lungometraggi che Citti ha realizzato per il cinema e le opere per la televisione: da Ostia a Fratella e sorello, passando per la serie Sogni e bisogni. Tutte le proiezioni saranno introdotte da uno o più ospiti, tra storici del cinema o interpreti e collaboratori di Sergio Citti.

 

In occasione della retrospettiva, curata da Stefano Boni, Grazia Paganelli, Matteo Pollone e Caterina Taricano, sarà inoltre pubblicato un volume edito dal Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, curato da Matteo Pollone e Caterina Taricano, che propone una filmografia commentata, una bibliografia definitiva, oltre a una selezione di dichiarazioni dello stesso Citti e una serie di ricordi di chi lo ha conosciuto bene e ha lavorato con lui. Tra questi David Grieco, Giancarlo Scarchilli, Carlo Verdone, Pupi Avati, Sergio Rubini, Elena Sofia Ricci, Silvio Orlando, Rosario Fiorello, Enrico Montesano, Anna Melato, Ida di Benedetto, Vera Gemma.

Dopo una prima edizione dedicata a western minori e dimenticati, “Mezzogiorno di fuoco” torna con un omaggio al più importante tra i divi che hanno caratterizzato la storia del genere americano per eccellenza: John Wayne.

Per ripercorrere la carriera dell’attore saranno proposti sette titoli, dagli albori del cinema sonoro (Il grande sentiero, 1930) fino all’ultima pellicola interpretata da Wayne (Il pistolero, 1976), ognuno diretto da alcuni dei più grandi maestri della Hollywood classica: Raoul Walsh, Howard Hawks, John Farrow, Henry Hathaway e Don Siegel. Presente con due titoli solo John Ford, di cui saranno proiettati I cavalieri del nord-ovest (1949) e l’unico non western della rassegna, I tre della croce del Sud (1963).

Lo spettatore potrà ritrovare il Wayne più classicamente eroico (ad esempio in Hondo, 1950), quello più duro e inflessibile (Il fiume rosso, 1948) ma anche quello più ironico e scanzonato (Pugni, pupe e pepite, 1960).

L’importanza di John Wayne all’interno della storia del cinema hollywoodiano è ovviamente fuori discussione, e va molto al di là di un solo genere. Wayne è stato protagonista di grandi film di guerra, di film d’avventura, polizieschi e perfino commedie. Ma è indubbiamente il western ad averne creato e cementificato il mito.

Torino Film Festival


Wanted Cinema ha annunciato anche l’arrivo in sala dal 30 novembre di Il cielo brucia (Afire) di Christian Petzold, vincitore dell’Orso d’Argento, Gran premio della giuria alla 73esima edizione del Festival internazionale del cinema di Berlino. Il cielo brucia sarà presentato in anteprima nazionale lunedì 27 novembre alla 41esima edizione del Torino Film Festival, come detto alla presenza del regista.

Il cielo brucia rappresenta il secondo capitolo di una prevista trilogia iniziata dal regista Petzold nel 2020 con Undine – Un amore per sempre, dedicata alla solitudine e alla complessità dei rapporti interpersonali e basata sugli elementi naturali. Dopo l’acqua, ne Il cielo brucia è il fuoco l’elemento chiave della storia. Paura e lussuria, risentimento e amore, desiderio e gelosia, molte sono le tensioni sotterranee che animano lo scenario emotivo del film, che parte con i toni di una commedia sentimentale per trasformarsi progressivamente in una lucida e drammatica riflessione sulla condizione giovanile nella società contemporanea.

La sinossi ufficiale del film, che schiera nel cast Thomas Schubert, Langston Uibel, Paula Beer, Enno Trebs, Matthias Brandt, recita:

Due giovani amici berlinesi si ritrovano a trascorrere una torrida estate in una casa per le vacanze della famiglia di uno dei due, isolata in un bosco sulle coste del Mar Baltico.

Leon (Thomas Schubert) è uno scrittore in crisi che sta faticosamente terminando il suo secondo romanzo in attesa dell’arrivo del suo editore, mentre Felix (Langston Uibel) deve preparare un portfolio per entrare in un’accademia di belle arti per una mostra dedicata all’acqua.

Poco dopo il loro arrivo, i due ragazzi scoprono che la casa è già abitata da altri due ospiti inaspettati, Nadja (Paula Beer), una bella e disinibita ragazza che vende gelati e studia letteratura – che attira le attenzioni di Leo – e il suo ragazzo occasionale Devid (Enno Trebs), un atletico bagnino dal quale anche Felix si sente attratto.

Tra i quattro casuali abitanti della grande dimora si instaurano rapporti precari e mutevoli, che mettono a nudo le problematiche di ciascuno di loro. Quando sembra crearsi una certa armonia l’arrivo dell’editore (Matthias Brandt) scompagina le carte in tavola. Intanto l’atmosfera vacanziera viene minacciata da un grande incendio boschivo, che lentamente sembra accerchiare la villa e rendere tutto ancora più precario. Mentre il cielo rosso diventa sempre più incombente e piove cenere sulla casa le cose iniziano a precipitare verso un drammatico epilogo.

Petzold Torino

Fonte: Torino Film Festival

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