Il reportage dal Festival di Toronto (guarda le gallery della kermesse) è pubblicato su Best Movie di novembre. Ecco una preview:
Cinema pop e cinema indipendente, autori americani e autori europei, competizione (ma nella versione “light” delle giurie popolari) e mercato. Lussuose teatri d’epoca – pieni di velluti e cornicioni dorati – per accogliere i divi, e moderne multisale per gli addetti ai lavori. E un esercito di volontari disponibili e sorridenti. Puntando su questa ben bilanciata miscela di ingredienti, anno dopo anno il Festival di Toronto si sta costruendo una fama che ormai rivaleggia con le più blasonate mostre di Venezia e Locarno, più prestigiose ma sempre più soffocate da spazi fisiologicamente ristretti, dall’assedio mediatico e dai propri rituali glamour. Nella metropoli canadese, invece, il tempo clemente dell’ultimo spicchio d’estate e i lunghi viali urbani trasformano la manifestazione in una specie di gigantesco salotto cinefilo, dove intervistare le star, assistere alle anteprime mondiali e fare pronostici sugli Oscar dell’anno successivo è facile quanto piacevole. Anche perché Toronto è la miglior vetrina per vedere prima di tutti i titoli destinati a fare incetta di nomination pochi mesi dopo. A partire dal vincitore, che tradizionalmente (basti pensare a The Millionaire o Il discorso del re), viene tenuto in considerazione dall’Academy. Best Movie naturalmente c’era: nelle prossime pagine trovate una panoramica delle cose più interessanti che abbiamo visto e sentito, fra tappeti rossi, interviste consumate in grattacieli vertiginosi e grandi schermi assediati dalla curiosità. […]
Leggi l’intervista a Ben Affleck, protagonista a Toronto con il suo Argo.
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