Sono passati quattro anni dall’ultima puntata di Lost, ben dieci dal pilot della prima stagione. Eppure, della serie ABC si continua a discutere ancora adesso, con quel finale che a molti non è mai andato giù. Damon Lindelof dopo la conclusione di Breaking Bad aveva scritto su The Hollywood Reporter una lettera aperta ai fan in cui si scusava del suo operato. In questi giorni, lo sceneggiatore è tornato a parlare dello show insieme al suo allora collaboratore Carlton Cuse: intervistati da Esquire, i due autori hanno ricordato gioie e dolori dei tempi che furono, partendo proprio dal finale: «Non volevamo ci fossero fraintendimenti sul fatto che fosse davvero la fine. L’abbiamo chiamato The End, abbiamo ucciso tutti i personaggi principali, e mostrato cosa succedeva loro dopo la morte. Più di così non potevamo fare», ha detto Lindelof.
Cuse, invece, ha svelato i momenti in cui la sceneggiatura ha causato a lui e al suo collega non pochi problemi: «Ci mettevamo da soli all’angolo, un po’ anche per stimolarci. Ma le vere difficoltà si sono presentate quando abbiamo dovuto raccontare di Nikki e Paulo, e del flashback che spiegasse i tatuaggi che Jack si era fatto in Thailandia, per me l’episodio peggiore di sempre. Una volta cominciate queste due storie, abbiamo subito capito che non avremmo nemmeno dovuto pensarle». Gli fa eco Lindelof: «Su 121 ore totali, solo 15-20 non sono all’altezza. Vorremmo non aver mai fatto questi episodi, ma impari sempre quando sbagli, e a volte penso che siano proprio questi errori le parti fondamentali di uno show leggendario come il nostro». Show che ha beneficiato non poco, a detta degli autori, dell’avvento dei social media: «Sono esplosi entrambi nello stesso momento – ha dichiarato Cuse – e l’alchimia è stata immediata. Noi volevamo realizzare uno show che fosse misterioso e ambiguo, ma non potevamo immaginare che avrebbe avuto un simile impatto con i fan. È diventato l’argomento più trend di cui parlare sui social».
Infine, dopo aver ammesso che molte delle grandi domande esistenziali della serie sono rimaste senza risposta, Lindelof ha chiuso in questo modo: «Ogni volta che siamo andati sul sicuro, lo show ha perso d’interesse. Ma nella scrittura è proprio quando pensi di non farcela e di essere con le spalle al muro che ti rendi conto di dover andare avanti. È successo con The Constant, l’episodio che io e Carlton preferiamo in assoluto, perché credevamo di non riuscire a terminarlo e invece ci siamo riusciti. Perciò, quando cominci ad avere paura del fallimento non esitare: fai quello che devi fare e basta».
Fonte: Esquire
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