Transformers & Co.: i migliori robot di Hollywood. La gallery
Mentre la saga di Michael Bay si prepara a regalarci il quinto capitolo, The Last Knight, facciamo una panoramica su chi fa buona compagnia a Optimus Prime e Bumblebee
Andrea Facchin
Il leader dei Transformers, nonché prezioso alleato di noi umani. Optimus ha tutto quello che serve per essere un vero eroe: coraggioso, altruista, saggio - come una sorta di Gandalf metallico -, (quasi) imbattibile in combattimento. Ogni film della saga di Michael Bay si chiude con un suo messaggio, diretto ai suoi Autobot e ai terrestri. Perle impossibili da non ascoltare, in qualsiasi angolo della galassia.
Il robottone di Charlie Hunnam in Pacific Rim è l\'ultimo Jaeger della vecchia generazione a essere alimentato da un motore nucleare. E ovviamente vince per distacco contro i nuovi robot-abbatti-Kaiju. Guillermo del Toro si diverte come un matto a fargli prendere a mazzate mostri giganteschi, per mare e per terra. E noi ci godiamo lo spettacolo con un tifo da stadio.
Qui si viaggia nel territorio delle icone. Tra cui si è aggiunto istantaneamente bb8, il robottino di Star Wars: il risveglio della Forza che non ha avuto difficoltà a trovare un posto nel cuore dei fan.
Nel film di Alex Garland (premio Oscar 2016 per gli effetti speciali), Alicia Vikander si cala nei panni di un\'intelligenza artificiale che trascina Domnhall Gleeson in un gioco di seduzione e inganni. Una creatura difficile da decifrare, attraente e inquietante allo stesso tempo.
Nel primo film era una macchina di morte implacabile. Nel secondo, un angelo custode al servizio di un giovane John Connor, che oltre a insegnargli frasi a effetto come \"Hasta la vista baby\", riesce a fargli capire perché gli esseri umani a volte piangono. Come stiamo facendo noi, ripensando alla sua discesa nella fornace alla fine di Terminator 2.
«Vivo o morto, tu verrai con me». Una frase che abbiamo detto tutti almeno una volta nella vita, citando il cyborg nato dai resti del povero Alex Murphy, poliziotto ridotto a brandelli in azione e risvegliatosi in gran parte macchina. Ricordi della vita che è stata e coscienza, comunque, non sono mai scomparsi e contribuiscono a far sopravvivere il lato umano di RoboCop.
Commovente, intelligente, divertente. Si sprecano gli aggettivi per descrivere Wall-E e il merito va all\'omonimo protagonista del film Pixar, un robottino creato per lo smaltimento dei rifiuti e abbandonato su un pianeta Terra desolato. Ama i musical in bianco e nero, è amico di uno scarafaggio e ha due occhioni che non possono non scioglierti.
Se siete cresciuti negli anni \'80, non potete non avere nel cuore il protagonista di Corto circuito. Un robot difettoso costruito a scopi bellici e trasformatosi in una macchina desiderosa di conoscenza e calore umano. Potrebbe distruggere senza problemi i suoi inseguitori sparando razzi e invece preferisce diventare amico di Stephanie (Ally Sheedy), una ragazza amante degli animali. Quanta tenerezza.
Chappie è un robottino con un\'insaziabile voglia di apprendere, la cui ingenuità deve fare i conti con il mondo crudele degli adulti. Sì, perché Humandroid è anzitutto una storia di crescita e formazione, con il meccanico protagonista che vede la sua innocenza spezzarsi nel momento in cui si trova faccia a faccia con le mazzate e i tradimenti che la vita è capace di tirarti. Ricorda un po\' Numero 5 di Corto circuito: per questo ci piace.
Chi è convinto che una macchina non possa avere dei sentimenti, forse si è dimenticato di Data, membro dell\'equipaggio dell\'Enterprise nella serie originale di Star Trek. Un androide che grazie a un chip è in grado di provare emozioni umane, sensazioni che non rifugge come tenta di fare Spock, ma che invece abbraccia completamente.
Se c\'è un classico della fantascienza, a questo mondo, è Il pianeta proibito di Fred Macleod Wilcox. Uscito nel periodo d\'oro e più creativo del genere, il film regala Robbie, un robot maggiordomo servizievole e dal sense of humor più vicino a un umano che a una macchina. È lui a spezzare la tensione della pellicola, facendoci dimenticare le orribili creature che abitano Altair IV.
«Ho milioni di idee: conducono tutte a morte certa». Vorremmo tanto abbracciarlo, Marvin, il robottino dalla testa gigante di Guida intergalattica per autostoppisti. Ha un cervellone grande quanto un pianeta che lo fa sentire sempre pessimista e malinconico, ma è così adorabile che è impossibile non volergli bene. Tentando di fargli nascere un sorriso su quel faccione metallico.
Tanti occhi rossi, tentacoli che arrivano ovunque e sentono ogni minimo movimento. Un inquietante incrocio tra una piovra e un ragno, partorito dalla mente dei fratelli (pardon, sorelle) Wachowski.
Ci si può innamorare di un androide? Se parliamo di Rachel, il personaggio di Sean Young in Blade Runner, la risposta è un sì maiuscolo. E infatti Harrison Ford non le resiste.
È il personaggio che Hugh Jackman allena in Real Steel, film ambientato in un 2020 in cui i robot vengono fatti combattere sul ring come pugili in carne e ossa. Un Rocky meccanico protagonista di un match finale che ricorda, per dinamiche, quello storico tra Ali e Foreman a Kinshasa.
Sono sempre sentinelle, non hanno tentacoli come quelle di Matrix, ma uguale malvagità e determinazione nell\'annientare i nostri eroi. Che in questo caso sono gli X-Men. Per sconfiggerle, i mutanti di Charles Xavier hanno dovuto ricorrere a viaggi temporali, di cui si è fatto carico il solito, valoroso Wolverine.
Lontano dalla gente morta del Sesto senso, in A.I. - Intelligenza artificiale Haley Joel Osment non chiede nient\'altro che diventare un bambino vero. Un Pinocchio moderno, scritto da Stanley Kubrick prima della sua scomparsa e diretto da Steven Spielberg in una fiaba sci-fi che diverte (come dimenticare Gigolo Joe di Jude Law?), commuove e sì, un po\' spaventa anche.
Sono sempre stati molto più di semplici macchine. D’altra parte, l’intelligenza artificiale non ha mai smesso di creare spunti per la fantascienza, sia in letteratura sia al cinema, assottigliando i confini che separano ciò che è umano da ciò che – in teoria – non lo è. Noi qui, ovviamente, restiamo nel territorio dei film e nella gallery in fondo a questo articolo abbiamo provato a raccogliere i migliori robot regalatici da Hollywood, tra passato e presente. Che poi, chiamarli robot è ormai riduttivo, con la vasta gamma di emozioni pulsanti in quei cuori metallici.
A cominciare da Optimus Prime, il leader dei Transformers, protagonisti della saga che ha portato nelle tasche di Michael Bay incassi miliardari e punta a ripetersi per la quinta volta con The Last Knight, le cui riprese sono da poco incominciate. Un capitolo che riprende laddove era finito L’era dell’estinzione, disponibile a noleggio da questo mese su Infinity.
Largo dunque al meglio del cinemarobotico e ai suoi personaggi indimenticabili: