Trash è una scommessa vinta: quella di produrre un grande film d’animazione tutto italiano con un budget cinquanta volte più piccolo rispetto all’animazione mainstream americana. I registi Luca Della Grotta e Francesco Dafano, con il produttore Alan Vele, ce l’hanno fatta, e il risultato è sorprendente. Dopo la presentazione ad Alice nella città, Trash è già nelle sale cinematografiche grazie a Notorious Pictures, accompagnato dal brano Per noi di Raphael Gualazzi.
Trash ha per protagonisti un gruppo di rifiuti che cercano una seconda possibilità: il riciclo. La sfida è stata proprio rendere una bottiglia vuota, un cartone d’imballaggio e tutti gli altri rifiuti dei personaggi teneri e amichevoli. Per realizzarlo con soli 4 milioni di euro, Luca Della Grotta e Francesco Dafano hanno utilizzato una tecnica mista: «I fondali sono veri», hanno raccontato i registi. «Abbiamo lavorato su due livelli con riprese dal vivo a Roma, rappresentandola come una città europea non definita, senza personaggi in scena, e poi abbiamo inserito i character digitali in post produzione».
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«Certo, Trash può essere paragonato a un film della Disney perché racconta una storia e le dà le emozioni giuste», ha detto Della Grotta. «Ma abbiamo cercato di fare qualcosa di unico e personale: se avessimo provato a imitare la parte tecnica e produttiva della Disney, sarebbe stato un fallimento». Il tema sensibilizza all’ambiente al riciclo, ma è molto lontano dal didascalismo: «Pur coi limiti di budget non abbiamo rinunciato all’avventura e all’emozione, come se fosse un kolossal internazionale», ha affermato lo sceneggiatore Andrea Nobile.
Del resto, nei ragazzi sta aumentando la sensibilità green. «Solo cercando di sensibilizzare loro possiamo cambiare qualcosa», hanno detto i registi. «Il nostro sogno è che, dopo aver visto il film, i bambini vadano a buttare qualcosa nel secchio giusto pensando che stanno salvando dei rifiuti». E Trash potrebbe avere un sequel o generare una serie, come ha sottolineato il produttore Alan Vele.
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