Dopo la delusione agli Oscar, in cui Io Capitano è stato battuto nella categoria di miglior film internazionale da La zona di interesse di Jonathan Glazer, Matteo Garrone è tornato a parlare di quanto accaduto durante l’ultima notte degli Academy Awards e di come, a suo avviso, col senno di poi sarebbe potuto andare tutto in maniera decisamente diversa e senz’altro più favorevole al suo ultimo lungometraggio.
«Purtroppo la campagna non è andata come doveva andare, non abbiamo avuto il distributore americano giusto che ha investito quello che andava investito e poi, soprattutto, nessuno ci ha detto che si poteva correre in tutte le categorie», ha spiegato Garrone – ospite del Bif&st, in cui ha tenuto una masterclass al Teatro Petruzzelli a Bari -, parlando a cuore aperto e con sincerità durante l’evento nel capoluogo pugliese.
Tracciando un bilancio dell’esperienza di questa campagna Oscar, il regista di Gomorra e Reality ha evidenziato come proprio la possibilità di correre in tutte le categorie sia ormai una condizione dirimente per sperare di avere successo nella notte più attesa e importante dell’establishment hollywoodiano: «È una cosa che fa la differenza, perché è una gara in cui non tutti partono alla pari. Se corri per tutte le categorie hai come votanti tutti i diecimila dell’Academy, mentre per la categoria miglior film straniero a votare sono solo in mille. Gli inglesi votanti sono poi ben novecento, mentre gli italiani poco più di cento. Correre per tutte le categorie ci avrebbe dato più chance».
All’indomani degli Oscar, Garrone aveva invece dichiarato, sottolineando l’intenzione di portare il film in Africa: «Tutte le persone che lo hanno visto nei cinema del mondo e ci hanno regalato grandi emozioni. E il viaggio non finisce qui perché ad aprile andremo in Senegal dove tutto è iniziato e porteremo il film nei villaggi più remoti con degli schermi mobili».
Io Capitano, premiato alla scorsa Mostra del cinema di Venezia con il Leone d’argento alla miglior regia per Garrone e il premio Mastroianni al miglior attore esordiente per il giovane Seydou Sarr, racconta il viaggio avventuroso di Seydou (lo stesso Sarr) e Moussa (Moustapha Fall), due giovani cugini che lasciano Dakar per raggiungere l’Europa, in un’Odissea contemporanea attraverso le insidie del deserto, gli orrori dei centri di detenzione in Libia e i pericoli del mare.
Foto: Getty (Kevin Winter/Getty Images)
Fonte: ANSA
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