Ne abbiamo visto una sola puntata, ma True Detective ci ha già comprato, tanto che stiamo preparando una sorpresa a tema per i prossimi giorni. Nel caso non sapeste di cosa stiamo parlando, sappiate che si tratta della nuova serie tv targata HBO, con protagonisti Matthew McConaughey, Woody Harrelson e Michelle Monaghan e che racconta la storia di due detective e di un caso che li aveva visti coinvolti nel 1995 e che torna alla ribalta al giorno d’oggi, con conseguente ritorno in azione dei due. I quali, intervistati da Collider, hanno parlato a lungo del progetto e dei motivi che hanno spinto due attori tradizionalmente cinematografici come loro a farsi coinvolgere. Qui sotto trovate le loro dichiarazioni più interessanti tradotte per voi, oltre al link all’intervista originale.
Sul perché hanno accettato la parte
Harrelson: «Avevo già lavorato con la HBO per Game Change. Non c’è nessuno meglio di loro, è un privilegio lavorare per loro. E poi amo Matthew, è mio fratello, è una persona eccezionale. E amo Michelle, la conosco da anni. Cary Fukunaga è un grande regista e Nic Pizzolatto ha scritto una sceneggiatura impossibile da mettere giù».
McConaughey: «È semplicemente un altro modo di lavorare. Il fatto che la mia carriera cinematografica stia andando benissimo non significa che voglio dire di no alla tv. So solo che ho letto i primi due episodi e ho detto subito di sì. Al tempo cercavo la qualità, non mi interessa che sia in tv. La transizione tra cinema e tv è molto più semplice di un tempo».
Sul recitare lo stesso personaggio in due momenti diversi della sua vita
Harrelson: «Per me è semplice: mi tolgo la parrucca».
McConaughey: «Anche per me è semplice:mi metto la parrucca. Il mio personaggio è diversissimo nel ’95 e nel 2012, ed è affascinante scoprire cosa gli sia successo in questi 17 anni».
Sul lavorare insieme all’altro
Harrelson: «È diverso dal solito: non abbiamo il genere di interazione nella quale lui finisce le mie frasi e viceversa, come invece avviene nella vita di tutti i giorni».
McConaughey: «Non ci palleggiamo le battute come facciamo di solito. Anzi, io sono abbastanza impervio alle sue frasi. Sono un’isola. La cosa poteva rivelarsi pesante, e quindi abbiamo dovuto iniettare un po’ di comicità nel nostro rapporto – ma non la classica comicità da botta e risposta».
Read more at http://collider.com/true-detective-matthew-mcconaughey-woody-harrelson-interview/#cP6ExFLXDWhIvtue.99
Fonte: Collider
© RIPRODUZIONE RISERVATA