Nella giornata di oggi, 7 sconosciuti al El Royale di Drew Goddard ha dato il via alla tredicesima edizione della Festa del Cinema di Roma, che proseguirà fino al 28 ottobre offrendo al pubblico dell’Auditorium Parco della Musica proiezioni, retrospettive ed incontri ravvicinati con attori e registi.
Tra gli ospiti più importanti dell’evento ci saranno star internazionali come Cate Blanchett e il regista Martin Scorsese, che riceverà durante questa edizione il Premio alla Carriera. Ad ottenere l’ambito riconoscimento sarà anche l’attrice francese Isabelle Huppert.
Tanti i film presenti nella selezione ufficiale di quest’anno, che aprendo appunto con il nuovo lavoro di Drew Goddard, prosegue regalando al pubblico numerose opere attese, tra cui Fahrenheit 11/9, il nuovo documentario dell’irriverente Michael Moore e They Shall Not Grow Old, che segna il ritorno alla regia di Peter Jackson.
Ma anche titoli come Stan & Ollie di Jon S. Baird, con Steve Coogan e John C. Reilly nei panni dei celebri Stan Laurel e Oliver Hardy; If Beale Street Could Talk, il nuovo lavoro del regista Barry Jenkins, autore del film premio Oscar Moonlight; ed infine anche Quello che non uccide di Fede Alvarez, sequel del film del 2011 Millennium – Uomini che odiano le donne.
Insomma, sono davvero tanti i titoli da vedere durante questa tredicesima edizione, e noi di Best Movie siamo pronti come ogni anno ad offrirvi il nostro parere scrivendo di volta in volta le nostre impressioni. Trovate qui di seguito tutte le recensioni dall’evento.
TUTTE LE RECENSIONI DALLA FESTA DEL CINEMA DI ROMA
Ben is Back di Peter Hedges – Una storia di tossicodipendenza intensa e vibrante, con un’ottima Julia Roberts e Lucas Hedges che si conferma un giovane attore dal talento cristallino. Leggi qui la nostra recensione.
Notti Magiche di Paolo Virzì – Un crimine commesso durante la semifinale di Italia ’90, un gruppo di giovani aspiranti cineasti, un manipolo di vecchi maestri annoiati e disillusi, ridicoli e cialtroni: Paolo Virzì racconta con sorniona e cupa ironia la fine dell’età dell’oro del nostro cinema. Leggi qui la nostra recensione.
Stanlio & Ollio di Jon S. Baird – Stanlio e Ollio rivivono sul grande schermo attraverso le miracolose e sensazionali interpretazioni di Steve Coogan e John C. Reilly: un sodalizio leggendario, bagnato di malinconia ma mai di rimpianto. Leggi qui la nostra recensione.
A Private War di Matthew Heineman – Una straordinaria Rosamund Pike nobilita la storia vera della reporter di guerra Marie Colvin, uccisa in Siria dalle forze di Assad nel 2012. Leggi qui la nostra recensione.
American Animals di Bart Layton – Verità, bugie e tutto quello che sta in mezzo in questo heist movie che sta all’ideale punto d’incontro tra The Snatch e il documentario sociale. Leggi qui la nostra recensione.
Millenium – Quello che non uccide di Fede Alvarez – Lisbeth Salander ai tempi dello spionaggio globale, nel nuovo capitolo cinematografico dalla saga letteraria di successo planetario: una James Bond al femminile, l’hacker che diventa supereroe. Leggi qui la nostra recensione.
Green Book di Peter Farrelly – Bella storia, regia funzionale, script fantastico, interpreti all’altezza. La dizione italiana di Viggo Mortensen fa sorridere, ma è tutto così intelligente e misurato che glielo perdoniamo volentieri. Leggi qui la nostra recensione.
Il mistero della casa del tempo di Eli Roth – Messo da parte lo splatter e il torture porn, Eli Roth (Hostel) approda imprevedibilmente al cinema di paura per famiglie e dirige Il Mistero della casa nel tempo, racconto soprannaturale e adattamento di La Pendola magica del 1973. Leggi qui la nostra recensione.
If Beale Street Could Talk di Barry Jenkins – La caotica Beale Street e il rumore di sottofondo di un amore sofferto ma necessario. Barry Jenkins, il regista di Moonlight, alle prese con un nuovo affresco afroamericano, diviso tra ingiustizia e sentimento, dolore e passione. Leggi qui la nostra recensione.
Beautiful Boy di Felix Van Groeningen – Un film intenso ma ordinario sul dramma della dipendenza da metanfetamine. Interpretazioni e regia di qualità e un montaggio che mischia un po’ le carte in tavola. Rivedere Breaking Bad non sarà più la stessa cosa… Leggi qui la nostra recensione.
Fahrenheit 11/9 di Michael Moore – Un ritratto di Donald Trump secondo il controverso regista statunitense: l’oscenità del potere, ma soprattutto una ricognizione, in chiave sociale, provocatoria, militante, di tutti i mali dell’America contemporanea. Leggi qui la nostra recensione.
The Old Man & the Gun di David Lowery – La cerimonia di addio al cinema di Redford è una specie di congedo da un intero immaginario. Regia e colonna sonora servono con qualità lo scopo, ma il film in sé resta limitato dai suoi intenti celebrativi. Leggi qui la nostra recensione.
La diseducazione di Cameron Post di Desiree Akhavan – Il secondo lungometraggio di Desiree Akhavan è un coming of age ben scritto e ben diretto, aiutato anche dall’ottima interpretazione della sua protagonista. Leggi qui la nostra recensione.
Halloween di David Gordon Green – Ennesima ripartenza e sequel del capostipite del 1978: tutto improbabile e abbastanza divertente, ma è meglio accantonare il senso critico. La cosa migliore è ancora la colonna sonora di Carpenter. Leggi qui la nostra recensione.
Il vizio della speranza di Edoardo DeAngelis – L’occhio di De Angelis per la periferia, metafora e reale, è ancora impressionante, le interpretazioni sono buone, ma resta qualche concessione eccessiva, e un po’ ricattatoria, al patetico. Leggi qui la nostra recensione.
7 sconosciuti al El Royale di Drew Goddard – Un frullato di cinema anni ’90 che strizza l’occhio alle opere di Quentin Tarantino, regalando un enigma da risolvere con molta calma e un assortimento di grandi personaggi. Leggi qui la nostra recensione.
In viaggio con Adele di Alessandro Capitani – Due solitudini che s’incontrano loro malgrado: una ragazza con difficoltà psichiche, Adele, e un attore alle prese col baratro di nevrosi e paturnie della propria esistenza, Aldo. Un film scombinato ed emozionante, nel segno della scoperta del diverso e della commozione più limpida. Leggi qui la nostra recensione.
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