«Tutti i grandi film sono gay»: le parole di Luca Guadagnino fanno scalpore
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«Tutti i grandi film sono gay»: le parole di Luca Guadagnino fanno scalpore

In attesa dell'uscita al cinema di Queer, l'autore parla dei capolavori che più lo hanno ispirato e dell'etichetta di "cinema gay"

«Tutti i grandi film sono gay»: le parole di Luca Guadagnino fanno scalpore

In attesa dell'uscita al cinema di Queer, l'autore parla dei capolavori che più lo hanno ispirato e dell'etichetta di "cinema gay"

Luca Guadagnino, Chiamami col tuo nome

«Tutti i grandi film sono gay». Sta facendo il giro del web l’affermazione del regista Luca Guadagnino, che, in occasione dell’uscita al cinema del suo nuovo film Queer, ha preso parte al format Video Club del canale francese Konbini. Questo tipo di intervista, che in passato ha ospitato grandi filmmaker come Christopher Nolan, Taika Waititi e Bong Joon-Ho, consiste nel passeggiare in una videoteca, dove l’ospite sceglie dagli scaffali i suoi titoli preferiti, commentandoli e raccontando aneddoti a suo piacimento.

Nel corso dell’episodio, l’autore di Chiamami col tuo nome ne ha approfittato per portare l’attenzione su alcuni dei capolavori che più lo hanno ispirato a livello personale e professionale, parlando ad esempio di La grande illusione di Jean Renoir, American Psycho di Mary Harron e Il conformista di Bernardo Bertolucci.

POTETE VEDERE L’INTERVISTA COMPLETA QUI

Tra i titoli che ha voluto evidenziare c’è anche Jeanne Dielman, 23, quai du commerce, 1080 Bruxelles, film del 1975 diretto dalla belga Chantal Akerman, autrice per la quale Luca Guadagnino ha espresso una profonda stima e ammirazione: «Non credo che debba essere acclamata perché è una donna. Credo, invece, che debba essere celebrata perché rientra tra i migliori registi della storia, poiché ha compreso pienamente i misteri dell’arte cinematografica. Mi piace pensare che il cinema vada oltre i temi, che sia piuttosto mistero, sovversione. Lei, sicuramente, era una sovversiva».

A questo punto, l’intervistatore lo ha coinvolto in un dibattito sulle etichette, domandandosi se non fossero eccessivamente limitanti, e citando per esempio il caso del “cinema gay”. «Io penso che tutti i grandi film siano gay. Senza alcun dubbio – è stata la risposta di Guadagnino -. Non esiste un grande film che non sia gay. O almeno queer, ma non “queer” nell’accezione che diamo oggi al termine, piuttosto nel senso di non essere centrati con il resto del mondo, di essere obliqui e spezzati».

Come già ricordato, Queer è anche il titolo del suo ultimo film, che vede protagonisti Daniel Craig e Drew Starkey, rispettivamente nei ruoli di Lee, fuggito da un arresto per droga a New Orleans, e di Eugene Allerton, un giovane militare della Marina in congedo che diventa per il protagonista una vera e propria ossessione amorosa. L’uscita in Italia è prevista il 17 aprile 2025 per Lucky Red.

Foto: Julia Reinhart / Getty Images

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