Uscito originariamente nel 2006 e basato sul manga di Tsugumi Ōba e Takeshi Obata, Death Note è uno dei pilastri che hanno fatto la storia degli anime, soprattutto grazie alle controverse motivazioni dei due protagonisti, lo studente armato di “quaderno della morte” Light Yagami e il detective super intelligente noto come L.

Dopo molte peripezie e colpi di scena, la serie si conclude ufficialmente con la disfatta di Light che, ormai smascherato, viene ucciso infine dal dio della morte Ryuk, il quale rispetta una promessa che i due si erano fatti all’inizio della storia. Ci viene inoltre detto che per il protagonista, che a lungo aveva sognato di diventare il “Dio di un nuovo mondo”, non ci sarà né paradiso né inferno, perché chiunque usi il Death Note, dopo la morte finirà nel nulla.

Questa è dunque l’ultima informazione che riceviamo su Light nel manga e nell’anime di Death Note. Tuttavia, una scena appartenente a una serie di nove anni dopo potrebbe aver chiarito quale sia stato realmente il suo destino. Parliamo dell’anime Death Parade, prodotto sempre dallo studio Madhouse, in cui, in un episodio, compare un personaggio curiosamente simile a Light.

Death Parade racconta la storia di un gruppo di creature umanoidi che lavorano tra la Terra e l’aldilà. Nello specifico, Decim è il solitario barista del locale Quindecim, dove vengono inviate le anime ogni volta che qualcuno perde la vita sulla Terra. Qui, sono costrette a partecipare ai cosiddetti Death Game, al termine dei quali Decim deciderà se siano meritevoli di reincarnarsi o al contrario debbano finire nel vuoto.

Nell’undicesimo episodio, il giudice Ginti dà alla fangirl Mayu l’opportunità di salvare l’anima del suo idolo Harada; tuttavia la informa che nel farlo condannerà a morte uno sconosciuto. Quest’ultimo è un personaggio in tutto e per tutto simile a Light Yagami di Death Note, con lo stesso aspetto, la stessa età e gruppo sanguigno e addirittura, ci viene detto, la stessa “professione”: assassino. Non è stato mai chiarito se si trattasse di un cameo intenzionale da parte dello studio Madhouse, ma sembrerebbe proprio così, considerate le numerose coincidenze tra i due personaggi.

Cosa succede dunque all’anima del presunto Light? Mayu non riesce a decidersi, perciò lei e Harada vengono condannati al nulla insieme. Tuttavia, si lascia intendere che sia stato tutto un trucco di Ginti, che aveva già deciso di condannare l’anima dello sconosciuto, ancora prima di sentire la risposta della ragazza. E in effetti, questa soluzione sarebbe coerente anche con il finale di Death Note, in cui al protagonista viene negata ogni forma di salvezza nell’aldilà. 

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Fonte: CBR