«Un piccolo capolavoro»: sono passati anni, ma questa miniserie Netflix è ancora nel cuore degli spettatori
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«Un piccolo capolavoro»: sono passati anni, ma questa miniserie Netflix è ancora nel cuore degli spettatori

L'ha vista praticamente tutto il mondo, eppure non perde mai il suo fascino!

«Un piccolo capolavoro»: sono passati anni, ma questa miniserie Netflix è ancora nel cuore degli spettatori

L'ha vista praticamente tutto il mondo, eppure non perde mai il suo fascino!

Una scena della miniserie Netflix La regina degli scacchi

A cinque anni dalla sua uscita, La regina degli scacchi continua a essere una delle miniserie più amate su Netflix, con un successo che non accenna a diminuire. Acclamata da pubblico e critica, ha ottenuto un punteggio quasi perfetto su Rotten Tomatoes, con il 96% di recensioni positive da parte della critica e una percentuale di gradimento del 94% da parte degli spettatori.

Basata sull’omonimo romanzo del 1983 di Walter Tevis, La regina degli scacchi racconta la storia di Beth Harmon, una bambina orfana che scopre il suo straordinario talento per gli scacchi in tenera età. Man mano che cresce, Beth – interpretata magistralmente da Anya Taylor-Joy – diventa una delle giocatrici più talentuose del mondo, sfidando i grandi campioni della disciplina. Tuttavia, la sua ascesa non è priva di difficoltà: oltre agli avversari sulla scacchiera, Beth deve affrontare anche le proprie battaglie personali, tra dipendenze, traumi e il peso delle aspettative.

Col senno di poi sembra incredibile ma, all’epoca, il grande successo della miniserie è stato inaspettato, soprattutto considerando che per anni nessuno sembrava interessato a produrla. Allan Scott, co-sceneggiatore della serie insieme a Scott Frank, ha infatti raccontato di aver riscritto la sceneggiatura ben nove volte e di aver atteso quasi trent’anni prima che il progetto vedesse la luce. Tuttavia, una volta approdata su Netflix nel 2020, la serie ha conquistato milioni di spettatori in tutto il mondo, diventando un fenomeno culturale e contribuendo a una vera e propria rinascita dell’interesse per gli scacchi: basti pensare che le vendite generali di scacchiere sono aumentate vertiginosamente e molte persone si sono avvicinate al gioco per la prima volta.

La critica ha elogiato non solo la sceneggiatura e la regia della produzione, ma anche la performance di Anya Taylor-Joy, considerata il cuore pulsante della serie. Richard Roeper del Chicago Sun-Times ha commentato: «Chi avrebbe mai pensato che un dramma d’epoca su una giovane prodigio degli scacchi potesse diventare una delle serie più avvincenti del 2020?». Rachel Syme del New Yorker ha sottolineato il carisma dell’attrice protagonista, definendola «un’eccentrica affascinante ed elegante, capace di sorprendere in ogni scena». Nancy Durrant del London Evening Standard ha invece elogiato la scrittura, affermando che «anche se non si conoscono le regole degli scacchi, la serie riesce a essere avvincente e, cosa più sorprendente, evita i soliti cliché sulla difficoltà di una donna in un mondo dominato dagli uomini».

Anche il pubblico ha espresso il proprio entusiasmo per La regina degli scacchi, come dimostrano le numerose recensioni entusiastiche raccolte da Rotten Tomatoes. Ad esempio, c’è chi ha scritto: «Un capolavoro assoluto, coinvolgente dall’inizio alla fine», e in tanti hanno elogiato la performance della protagonista: «Anya Taylor-Joy è straordinaria, la serie è semplicemente bellissima».

Insomma, a distanza di anni il fascino di La regina degli scacchi resta ancora intatto: se non l’avete ancora recuperata, è decisamente tempo di cliccare “play” su Netflix!

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