È stata per anni tra le serie più inquietanti e chiacchierate del panorama televisivo, con un immaginario in grado di superare il piccolo schermo per diventare protagonista anche di fatti di cronaca politica reale. Parliamo di The Handmaid’s Tale, quei Racconti dell’Ancella tratti dai romanzi di Margaret Atwood che dopo sei stagioni (l’ultima in arrivo) si preparano a tornare con un nuovo sequel.
È in arrivo infatti The Testaments, tratto dall’omonimo romanzo della stessa autrice e che seguirà tre nuove protagoniste: ritroveremo Aunt Lydia, che nella serie è interpretata da Ann Dowd, e con lei ci saranno Agnes (Chase Infiniti) e Daisy, giovane ragazza canadese la cui vita viene stravolta quando scopre i suoi legami con la distopica Repubblica di Gilead. A interpretare quest’ultimo personaggio sarà Lucy Halliday, si apprende.
Gli eventi del sequel si sviluppano 15 anni dopo quelli di The Handmaid’s Tale, i cui nuovi episodi sono attesi in streaming ad aprile 2025, e si basa sul romanzo uscito nel 2019, ovvero 34 anni dopo la pubblicazione dei Racconti dell’Ancella – e sicuramente sfruttando il successo della serie con protagonista Elisabeth Moss. Sarà curata sempre da Bruce Miller, già showrunner dello show in attesa del suo gran finale.
La sinossi dell’ultima stagione recita: «Serena cerca di riformare Gilead, mentre il comandante Lawrence e la zia Lydia fanno i conti con ciò che hanno provocato, e Nick affronta impegnative prove di carattere». Ritroveremo June, trascinata di nuovo nella lotta per abbattere Gilead, Luke e Moira invece si uniranno alla resistenza. Poi, toccherà passare alla prospettiva dei tre nuovi personaggi protagonisti di The Testaments.
Per chi non conoscesse la premessa della serie, ricordiamo che The Handmaid’s Tale è ambientata in un futuro prossimo, dove il governo totalitario di Gilead ha preso il controllo degli Stati Uniti, instaurando un regime oppressivo che impone severe leggi morali e religiose. La trama ruota attorno a Offred, una donna costretta a diventare una “ancella”, ovvero una serva fertile, destinata a procreare per le élite del regime. In un mondo in cui la fertilità è diventata un bene raro a causa di malformazioni genetiche e inquinamento, le donne sono divise in categorie: le ancelle, che devono partorire per i comandanti e le loro mogli; le serve domestiche, le mogli e le “Zie”, ovvero coloro che sorvegliano le ancelle.
Nel corso della serie, Offred e altre figure chiave si impegnano in azioni di resistenza contro il regime, cercando di smantellarlo dall’interno o fuggire, mentre la lotta per la libertà e la dignità delle donne continua. La serie è un potente commentario sociale sui diritti civili e sulla libertà individuale, ed è diventata molto popolare per il suo messaggio di critica sociale, tanto che gli abiti rossi indossati dalle ancelle sono diventati un simbolo di protesta anche in Italia.
Fonte: Variety
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