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Una delle serie più agghiaccianti degli ultimi anni non era nemmeno pensata per essere horror

Questa terrificante produzione non poggia, in realtà, sulle basi tipiche dell'orrore

Una delle serie più agghiaccianti degli ultimi anni non era nemmeno pensata per essere horror

Questa terrificante produzione non poggia, in realtà, sulle basi tipiche dell'orrore

Il poster di Found

Non tutte le serie inquietanti nascono con l’intenzione di spaventare: un esempio sorprendente è Found, una delle serie più agghiaccianti degli ultimi anni che, pur non appartenendo al genere horror, riesce a suscitare nello spettatore un senso di disagio e paura costante.

La trama dello show NBC, trasmesso in Italia in prima visione assoluto su Top Crime, è incentrata sul confronto psicologico tra la protagonista Gabi Mosely e il suo rapitore Sir Evans, e ne trasforma le basi da thriller drammatico in un vero incubo psicologico, senza mai affidarsi agli elementi tipici del terrore sovrannaturale.

Found riesce a destabilizzare il pubblico con una narrazione che esplora i lati più oscuri dell’animo umano, senza mai sfociare nell’horror convenzionale. La serie segue Gabi Mosely, una donna che è riuscita a sopravvivere a un rapimento avvenuto vent’anni prima, ma che continua a portare con sé il peso emotivo del trauma. La trama si evolve attorno alla sua complessa relazione con Hugh “Sir” Evans, il suo rapitore, che viene tenuto prigioniero da Gabi nel seminterrato, in una strana e inquietante forma di controllo.

Ciò che rende Found così agghiacciante è il modo in cui il rapporto tra Gabi e Sir diventa un gioco di potere mentale e psicologico, piuttosto che fisico. Sir non è un assassino spietato, né una figura sovrannaturale, ma la sua capacità di manipolare e distruggere emotivamente chiunque si trovi sul suo cammino lo rende ancora più pericoloso. La serie non punta su jumpscare o su mostri, ma esplora la paura più profonda che deriva dall’essere controllati, corrotti e manipolati da qualcuno che conosce ogni tua debolezza.

La tensione costante deriva dal fatto che, nonostante Sir sia prigioniero, la vera prigioniera sembra essere Gabi: è intrappolata in una rete di dilemmi morali e sensi di colpa, portata al limite da un uomo che, pur incatenato, continua a tenere salde le fila della sua vita. E quando Sir riesce a liberarsi, la serie prende una piega ancora più inquietante: la minaccia non è più confinata in un seminterrato, ma si espande nel mondo di Gabi, minacciando chiunque le sia vicino.

L’aspetto più sorprendente di Found è che il suo impatto agghiacciante deriva dal realismo della sua narrazione: non ci sono elementi fantastici o sovrannaturali a cui aggrapparsi per giustificare il terrore. Sir rappresenta una minaccia tanto più spaventosa perché è un essere umano, con una mente malata e una capacità quasi illimitata di fare del male. Questo rende la serie particolarmente disturbante: ci ricorda che il vero orrore spesso non viene da fuori, ma dalle nostre relazioni e dalle dinamiche di potere che si creano tra le persone.

Sir, interpretato in modo magistrale da Mark-Paul Gosselaar, non è solo un antagonista: è l’incarnazione dell’incubo che non puoi scacciare, della manipolazione che corrompe tutto ciò che tocca. Anche quando sembra essere sconfitto, la sua ombra incombe sulla vita di Gabi, insinuandosi nei suoi rapporti con gli altri e minando la sua stabilità emotiva. Questa tensione psicologica, abilmente costruita attraverso dialoghi taglienti e situazioni cariche di suspense, è ciò che rende Found una delle serie più inquietanti degli ultimi anni.

Conoscete Found o siete interessati a vederla? Fatecelo sapere nei commenti!

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Fonte: Collider

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