Grossolano, approssimativo, preparato in fretta da un team di esperti in relazioni pubbliche e profondamente reazionario. Il discorso di Patricia Arquette agli Oscar ha sortito un effetto decisamente contrario alle intenzioni con cui l’attrice lo aveva proferito una volta salita sul palco per ritirare la statuetta come miglior attrice non protagonista.
E a poco sono valsi gli applausi e la standing ovation di Meryl Streep e di JLo, unite da una scia di entusiasmo per le parole dell’attrice di Boyhood: il mondo delle femministe non ha apprezzato, scagliandosi con fermezza contro quelle parole ritenute imprecise e parziali.
Ripercorriamo le battute per fare il punto. La Arquette ha rivendicato la parità di retribuzione per «ogni donna che ha partorito ogni contribuente e cittadino di questo stato. Abbiamo combattuto per i diritti di tutti gli altri, è arrivato il nostro momento di avere la parità salariale una volta per tutte e uguali diritti per le donne negli Stati Uniti d’America», aggiungendo, in un’intervista nel backstage che «uguale significa uguale. La verità è che più le donne invecchiano, meno guadagnano, più hanno figli e meno trovano lavoro. Sembra che abbiamo gli stessi diritti di tutti ma in realtà non è così. È tempo per tutte le donne in America e per tutti gli uomini che amano le donne, per tutti i gay e per tutte le persone di colore, di lottare con noi».
Quest’ultima battuta ha sollevato le polemiche: in un Paese dove, è vero, le donne bianche guadagnano meno degli uomini bianchi, ma dove le donne di colore e la comunità LGBT guadagnano ancora meno di loro, l’appello a unirsi nella lotta è suonata fuori luogo per la American Association of University Women, che non ha solidarizzato con l’attrice.
«Una donna bianca e conservatrice che difende solo i suoi privilegi», hanno criticato. La Arquette ha subito replicato su Twitter, dove da giorni prosegue nella sua campagna a favore del tema sollevato durante la notte degli Oscar. Le parole da lei usate fanno subito chiarezza contro quanti l’hanno ritenuta parziale: «non venite a parlarmi di privilegi, io per prima sono cresciuta sotto la soglia di povertà. Se parlo di parità di diritti, parlo di tutte le donne di tutte le etnie».
Fonte: Slate, Twitter
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