Per un George R.R. Martin che gli dichiara guerra, c’è una leggenda di Hollywood che invece non si fa problemi a schierarsi con ChatGPT. In netto contrasto rispetto al sentiment della maggior parte dei colleghi, infatti, Paul Schrader ha detto al sua sul chat bot basato su intelligenza artificiale che spaventa il cinema, la tv e non solo.
Sono state combattute battaglie sindacali tali da paralizzare Hollywood per mesi e gli sceneggiatori della sigla WGA hanno insistito per ottenere tutele contro l’uso delle AI nella stesura di sceneggiature, ma per l’autore di Taxi Driver e Toro Scatenato si potrebbe guardare con maggior favore a queste nuove tecnologie. In un post Facebook, ha raccontato di aver provato ad usare ChatGPT per scrivere un nuovo film basato sul lavoro di diversi affermati registi, se stesso incluso, e il risultato lo ha lasciato a bocca aperta.
«Sono strabiliato – ha scritto – Ho chiesto a ChatGPT un’idea per un film di Paul Schrader, poi di Paul Thomas Anderson, Quentin Tarantino, Harmory Korine, Ingmar Bergman, Rossellini, Lang, Scorsese, Murnau, Capra, Ford, Spielberg, Lynch...». Poi ha proseguito: «Ogni idea che gli è venuta in pochi secondi era buona, originale e arricchita. Perché gli sceneggiatori dovrebbero starsene seduti per mesi in cerca di una buona idea quando un’AI può fornirne una in pochi secondi?».
Parole che hanno ovviamente scatenato le polemiche: nei commenti molti sottolineano che le capacità di ChatGPT si basano sul precedente lavori di veri e proprio sceneggiatori, attaccando Paul Schrader per aver “messo in dubbio” la centralità della creatività umana nel mondo del cinema. Di certo il suo parere sarà destinato a creare un precedente: uno degli autori più iconici di Hollywood, sposa l’idea di intelligenze artificiali usate per nuove idee di film… Il multiverso a quanto pare è un concetto di cui conosciamo ancora spaventosamente poco.
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Fonte: FB
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