Triste ma vero, Bleach è coinvolto in un processo per omicidio. Le avventure di Ichigo Kurosaki, scritte dal maestro Tite Kubo tra il 2001 e il 2016 e adattate in un anime di enorme successo, sono finite infatti negli atti di un procedimento legale che riguarda l’assassinio di un uomo, Michael Mulholland, ucciso nel 2017 a Western Springs, in Nuova Zelanda.

Stando alle ricostruzioni, il 36enne al momento condannato all’ergastolo Gabriel Hikari Yad-Elohim si è introdotto in casa del 69enne Mulholland e lo ha attaccato, dandogli diversi calci anche in testa. È morto a causa delle ferite riportate al volto, alla testa e all’addome. Cosa c’entra Bleach in tutto questo? Secondo le carte presentate, Yad-Elohim ha agito in quel modo perché soffre di schizofrenia e credeva di essere uno dei personaggi dell’anime con protagonista Ichigo Kurosaki.

Il caso è finito alla Corte Suprema, dove è stata mostrata una scena della serie animata giapponese Bleach: lo psichiatra forense James Cavney ha infatti scoperto alcune settimane dopo il primo processo del 2018 nel corso del quale è Yad-Elohim è stato condannato, che il video dell’omicidio presentava diverse similitudini con una scena dell’anime, al punto da convincerlo che in quel momento l’uomo fosse in preda ad un attacco di schizofrenia. Nello specifico, in quel video si sentirebbe l’uomo mentre recita un monologo di Ichigo Kurosaki.

«Abbiamo considerato il video e la trascrizione del monologo – ha detto la Corte, secondo quanto riportato dalle fonti locali – Il Dr. Cavney identifica diverse similitudini tra il video e l’attacco al signor Mulholland e ci sono similitudini anche con il monologo». In precedenza, era stato riportato che Yad-Elohim sentisse voci, vedesse fantasmi e credesse appunto di essere un personaggio dell’anime durante l’attacco. Se questo basterà per ribaltare la sentenza, lo si scoprirà solo nel corso dei prossimi giorni.

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Fonte: The New Zeland Herald