Passano gli anni, ma Keanu Reeves resta una delle figure più ammirate nel panorama cinematografico mondiale, apprezzato non solo per il suo talento come attore, ma anche per la generosità e l’umiltà che dimostra in più occasioni. Tra le storie che lo riguardano, ce n’è una che coinvolge anche un’attrice italiana molto nota soprattutto negli anni ’90 e che ha raccontato di aver rifiutato di lavorare con Keanu Reeves, ma non per colpa sua.
La persona in questione è Maria Grazia Cucinotta, che 1997 era stata presa in considerazione per un ruolo in L’avvocato del diavolo, film cult con Al Pacino e appunto Keanu Reeves. Sebbene l’attrice fosse già ben conosciuta per il suo ruolo in Il Postino e per la sua partecipazione da Bond Girl in Il mondo non basta, ha dichiarato di non essersi sentita a suo agio con il personaggio, soprattutto per le scene di nudo richieste dal copione. «Ero tentata, un film con Al Pacino e Keanu Reeves – ha detto durante un’intervista – Quando lo vedi ammutolisci. Ma nel copione c’era un nudo continuo e io con questo seno gigante mi sarei sentita a disagio e avrei rovinato tutto».
In seguito, Cucinotta ha parlato più apertamente dei suoi complessi riguardo al suo corpo, raccontando le difficoltà e le pressioni esterne che ha vissuto negli anni. «Ho sempre avuto il complesso, a 13 anni ero già così, che vergogna. Non vedevo l’ora di ridurlo con un intervento, poi ci ho rinunciato, forse non avrei avuto lo stesso successo, però non mi è mai sembrato bello, troppo ingombrante, per nasconderlo ingobbivo le spalle. E poi è dura farsi prendere sul serio, nessuno ti guarda negli occhi. ‘Ah, ma sei anche intelligente’, è una frase che ho sentito spesso».
Nonostante avesse rifiutato quella proposta, la sua carriera è proseguita con successo, con ruoli in film internazionali come Ho solo fatto a pezzi mia moglie, al fianco di Woody Allen e Sharon Stone, e in The Rite, con Anthony Hopkins. E chissà se ancora oggi ripensa a quel rifiuto…
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Foto: Axelle/Bauer-Griffin/FilmMagic
Fonte: Corriere
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