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Bevute di culto

Da James Bond a C’era una volta... a Hollywood, passando per Il grande Lebowski e Sex and the City. Quando il cinema e la Tv rendono iconici i cocktail

Bevute di culto

Da James Bond a C’era una volta... a Hollywood, passando per Il grande Lebowski e Sex and the City. Quando il cinema e la Tv rendono iconici i cocktail

Siete in un locale con un buon barman dietro al bancone. Attorno a voi, persone che vi piacciono e su cui non vi dispiacerebbe fare colpo. Ordinare qualcosa di ricercato che offra anche uno spunto di conversazione, è un buon modo per farlo. E, anche in questo caso, il cinema e la televisione vi vengono incontro perché non sono pochi i cocktail resi celebri da film e serie Tv.

Iniziamo con il classico dei classici, il Vesper Martini, inventato da Ian Fleming nel romanzo Casino Royale e diventato celebre per la frase “shaken, not stirred”, agitato, non mescolato, tipica di James Bond quando ordina il suo cocktail preferito al cinema. Nota interessante: la frase in questione, nel primo film della saga Dr. No (Agente 007 – Licenza di uccidere da noi) del 1962, non è pronunciata da Bond ma dalla sua nemesi, il Dr. No, appunto. Per sentirla pronunciata da Sean Connery bisogna aspettare il 1964 e il film Missione Goldfinger, terzo della saga dell’agente con il doppio zero. Il Vesper Martini è composto da tre parti di gin, una parte di vodka, mezza parte di un vino aromatizzato (oggi si usa l’Americano di Cocchi) e una buccia di limone: si agita il tutto in uno shaker e si serve in una coppa Martini con una spruzzata di limone. È una bevanda di una certa ricercatezza ma, almeno a parere del sottoscritto, non è una variante così riuscita nell’ampia famiglia dei Martini Cocktail e delle sue varianti.

Se Bond è troppo ingessato per voi e volete comunicare di essere una persona decisamente più rilassata, il White Russian del Drugo (dal film Il grande Lebowski dei fratelli Coen) è quello che fa per voi. Prendete 5,0 cl di vodka (russa, mi raccomando) e 2,0 cl di liquore al caffè, versateli in un bicchiere ricolmo di ghiaccio e poi aggiungete 3,0 cl di panna liquida montata con lo shaker. Anche qui, come per il Vesper, forse la suggestione narrativa è migliore del risultato, tanto è vero che il cocktail era stato quasi dimenticato fino alla nuova popolarità ottenuta grazie alla pellicola con Jeff Bridges.

E passiamo a un classico dei classici americani, l’Old Fashioned. Pochi cocktail nella storia della narrazione sono stati più azzeccati per caratterizzare un personaggio, al punto che oggi, dire “old fashioned” o dire “Don Draper” (dalla serie Mad Men, creata da Matthew Weiner nel 2007) è praticamente la stessa cosa. La preparazione è relativamente semplice, ma richiede una certa cura: serve un bicchiere Old Fashioned (ovviamente), una zolletta di zucchero impregnata da due gocce di angostura, schiacciata con un pestello e amalgamata con una lacrima di acqua naturale, poi un primo giro di bourbon e ghiaccio, mescolare, aggiungere altro ghiaccio e poi altro bourbon e, infine, una lunga scorza di arancia. Ciliegina sulla torta, una ciliegia (appunto) al maraschino. Anche qui, è un gusto per tutti i palati? Non direi. Ma se volete essere un maschio tossico e traumatizzato, tremendamente affascinante però, non avete molta scelta.

Passiamo a note più leggere. Che ne dite di un Cosmopolitan da bere con Carrie, Samantha, Charlotte e Miranda? La ricetta più comune è quella creata da Cheryl Cook, barista del locale The Strand di South Beach che lo rese popolare nella prima metà degli anni Ottanta. La storia della sua creazione è questa (ma prendetela con le molle perché, come tutti i cocktail più famosi, anche il Cosmo vanta numerosi padri e madri): «Il Martini era tornato di moda, ma alle ragazze piaceva più farsi vedere con il suo classico e bellissimo bicchiere in mano che berlo. Questo mi diede l’idea di creare un cocktail più “facile”, ma che potesse essere servito in un bicchiere da Martini. Usai l’Absolut Citron, un prodotto nuovo in quel periodo, una dose di triple sec, una goccia di Rose’s Lime e abbastanza cranberry per renderlo così deliziosamente rosa. Servii il mio primo Cosmopolitan nel 1985. Trenta minuti dopo, tutto il bar aveva un Cosmo davanti a sé». Perché questo drink è legato così indissolubilmente a Sex and the City? Intanto perché è di gran lunga l’ordinazione più comune che vedrete fare alle ragazzacce create da Darren Star e poi, proprio per il suo nome, derivato dall’omonima rivista di moda che, in più di un’occasione, ossessiona Carrie Bradshaw.

Passiamo al mio cocktail preferito, consumato preferibilmente alla mattina negli Usa (ma da noi è più comune come pre-dinner serale), facilmente visibile sui tavoli del resort vacanziero delle Catskill Mountains che fa da sfondo a Dirty Dancing (la versione del 1987, scritta da Eleanor Bergstein, diretta da Emile Ardolino e, soprattutto, interpretata da Patrick Swayze e Jennifer Grey). Lo stesso scenario, lo stesso resort e lo stesso cocktail sono anche protagonisti della seconda stagione de La fantastica signora Maisel di Amy Sherman Palladino. Il grande ritorno del Bloody Mary in tempi recenti, però, si deve soprattutto a Quentin Tarantino, che lo ha messo nelle sapienti e forti mani dello stunt man Cliff Booth (Brad Pitt), nel suo C’era una volta a… Hollywood. In origine, il cocktail era solo un miscuglio di succo di pomodoro e vodka (molta vodka) creato da George Jessel, ma Fernand Petiot (un barman francese) afferma di essere stato lui a creare davvero il Bloody Mary odierno, aggiungendo il pepe nero, quello di Caienna, il sale, la salsa Worcestershire, il succo di limone, il ghiaccio tritato e il sedano. In tutto questo, cosa fare se siete astemi? Semplice: bevetevi una Pepsi, la scelta della nuova generazione (degli anni Ottanta), sempre in mano a Michael J. Fox in moltissime delle sue pellicole (e in alcuni spot grandiosi).

 

© Shutterstock (1) Columbia Pictures, Bona Film Group, Heyday Films (1) Polygram Filmed Entertainment, Working Title Films (1) Darren Star Productions, HBO, Sex and the City Productions (1) Eon Productions (1) Lionsgate Television, Weiner Bros., AMC (1)

 

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