Uno studio americano rivela: «Hollywood è bianca, etero e dei maschi!»
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Uno studio americano rivela: «Hollywood è bianca, etero e dei maschi!»

I settori cinematografico, televisivo e digitale non lasciano spazio a minoranze etniche, religiose o sessuali, mancando di progressismo e razionalità

Uno studio americano rivela: «Hollywood è bianca, etero e dei maschi!»

I settori cinematografico, televisivo e digitale non lasciano spazio a minoranze etniche, religiose o sessuali, mancando di progressismo e razionalità

Certo, gli Stati Uniti sono sostanzialmente un grande melting pot, ma quando si tratta di diversità -religiosa, sessuale ecc- quello che appare chiaro è che nei film che si producono mancano moltissimi ingredienti per un risultato apparentemente coerente e corretto. Lo si intuisce dalla miriade di prodotti che dalla Walt Disney alla Warner trasmettono una monocromatica e schiacciante eterosessualità, che va a sopprimere i pochi esempi di diverso che canali come Netflix, Amazon o varie case indipendenti cercano di lanciare su un mercato davvero saturo di (in)sana machosità bianca.

A tal proposito, arriva oggi uno studio condotto dalla Diversity and Social Change Initiative della USC Annenberg School for Communication and Jurnalism che rivelerebbe proprio questa mancanza di Hollywood nei confronti di neri, omosessuali e genere femminile: «È chiaro che abbiamo una pesante crisi di inclusione», afferma Stacy L. Smith, co-autrice del progetto: «Ognuno merita di vedere e sentire la propria storia!». Su 109 film esaminati e 306 trasmissioni visionate, gli autori hanno scoperto che solo un terzo dei personaggi erano di sesso femminile, che solo un 30% proveniva da qualsivoglia minoranza e che un misero 2% erano gli appartenenti a gruppi LGBT. Inoltre, solo metà film mostravano persone asiatiche e solo un 20% persone di colore.

La ricerca in questione arriva solo a una settimana di distanza dalla 88° cerimonia di premiazione degli Oscar, tacciata sin dalle nomination di aver escluso volutamente dalle candidature ogni attore nero che nel 2015 ha preso parte a film di grande successo come Straight Outta Compton, The Hateful Eight o Creed. Lamentele che hanno anche portato molti attori e registi appartenenti alla comunità nera –come Spike Lee o Will Smith– alla decisione di boicottare gli Oscar 2016. L’Academy, dal canto suo, è corsa ai ripari annunciando importanti cambiamenti, necessari e dovuti in nome del rispetto delle minoranze e di ogni comunità del paese.

Lo studio della USC ha anche rivelato un grave “ammanco” nelle alte sfere di Hollywood di persone di sesso femminile, con ogni ambiente che va dalla regia alla produzione, dal settore amministrativo  alle comunicazioni che non raggiunge una percentuale di donne al comando superiore al 20%. Ha detto Katherine Pepper, altra co-autrice: «Con l’aumentare di potenza e prestigio, la percentuale di donne diminuisce». Invece, in TV o nel settore digitale, le diversità sono molto più diffuse rispetto al cinema, con ad esempio una minoranza LGBT che ha superato la soglia del 65%.

Afferma infinite la Smith: «C’è un’epidemia di invisibilità. Ci sembra assurdo, dato che siamo nel 2016 e tante altre istituzioni stanno facendo progressi al riguardo. È il momento per il mondo dello spettacolo di andare avanti!».

Fonte: Variety

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