A distanza di quasi vent’anni, V per Vendetta, il film adattato dalle sorelle Lana e Lilly Wachowski a partire dai fumetti di Alan Moore e David Lloyd, risulta sempre più attuale. Il personaggio di V, rivoluzionario che si oppone a un regime totalitario oppressivo verso le minoranze, è diventato simbolo di libertà in molti contesti politici critici, tanto che la sua caratteristica maschera di Guy Fawkes viene spesso indossata durante proteste e manifestazioni contro i regimi tirannici di tutto il mondo.
C’è però un particolare della storia che il film ha scelto di omettere e che, dopo tutto questo tempo, lo renderebbe ancora più inquietante e vicino alla realtà di oggi. Nei fumetti, com’è noto, ci troviamo in una Gran Bretagna distopica alla fine del Ventesimo secolo, in cui al governo risiede un regime totalitario chiamato Fuoco Norreno, dalle caratteristiche spiccatamente orwelliane. Il regime ha preso il potere in seguito a una guerra nucleare e controlla la popolazione con il terrore della polizia, lo spauracchio dei campi di concentramento e la totale manipolazione dei mezzi di comunicazione.
Nella miniserie, però, è presente un altro elemento che non figura nel film di V per Vendetta. Si tratta del supercomputer noto come Fato, con cui il leader del partito Adam Susan controlla tutti i suoi organi di governo: “l’Orecchio” (responsabile della sorveglianza dei microfoni e microspie), “l’Occhio” (addetto alla sorveglianza visiva), la “Bocca” (che si occupa della propaganda), il “Naso” (le forze di polizia) e il “Dito (la polizia segreta). Una gran parte dell’obiettivo del protagonista e del percorso che porterà alla liberazione del Paese dal Fuoco Norreno consiste proprio nella violazione e distruzione di questo sistema informatico, che esiste in simbiosi mentale e semi-religiosa con il leader ed è effettivamente ciò che esercita il vero controllo sui cittadini.
Nonostante il film sia certamente rilevante ancora oggi, l’inclusione di questo aspetto avrebbe forse reso V per Vendetta ancora più avanti per i tempi, riconoscendo in anticipo il ruolo che la tecnologia, l’intelligenza artificiale e la sorveglianza digitale avrebbero ricoperto di lì a poco nel futuro della politica. Uno dei passaggi più inquietanti è infatti quello in cui V hackera il computer per manipolare emotivamente Susan; quest’ultimo ha sviluppato un attaccamento pseudo romantico ed erotico con l’intelligenza artificiale, e i giochi mentali creati da V lo fanno precipitare nella follia più totale. Una sottotrama che risuona nell’immaginario collettivo di oggi, essendo ormai nell’epoca dell’AI e dei chatbot.
Che ne pensate? Vi sarebbe piaciuto vedere questa tematica in V per Vendetta?
Fonte: Screen Rant
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