«Per me è una gioia essere qui, e lo è ancora di più esserci per la prima volta nel ruolo di regista. È un momento importantissimo nel percorso del film: dopo essere stato per molto tempo soltanto nostro, mio e dei miei collaboratori, oggi è come se cominciasse a essere degli altri, del pubblico, delle persone che inizieranno a vederlo e a parlarne». Parola di Valerio Mastandrea, che apre la sezione Orizzonti dell’81^ edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia con la sua seconda opera da regista, Nonostante, scritto insieme a Enrico Audenino.
Il film è incentrato su un uomo che si aggira, giorno dopo giorno, nelle stanze di un ospedale in compagnia di altre persone che con lui condividono una situazione al di fuori della normalità. Questi individui sono infatti le anime di alcuni pazienti che giacciono in coma nella struttura ospedaliera, invisibili agli occhi dei vivi mentre cercano un senso alla loro condizione. La normale quotidianità del protagonista verrà messa sottosopra dall’arrivo dell’anima di una donna con la quale, dopo un iniziale litigio, nasce un rapporto particolare.
«Sapevamo da subito di voler raccontare una storia d’amore calata in una situazione estrema e particolare, per questo non ci siamo voluti concentrare sull’aspetto medico della situazione che raccontiamo – ha continuato Mastandrea -, non solo per non rischiare di mancare di rispetto a situazioni e professionalità che li meritano al massimo, ma anche per concentrarci di più sul lato metaforico della nostra storia. Io e Enrico abbiamo scritto il copione pensando alle persone in coma, bloccate a letto, come a individui ‘fermi’ nelle loro vite, costretti ad affrontare scelte ed emozioni importanti in questa sorta di limbo».
Il titolo del film è ispirato a un passaggio di un’opera di Angelo Maria Ripellino, che mentre era rinchiuso in sanatorio rifletteva sulla sua esperienza, vedeva le persone intorno a lui come dei “nonostante”. È stata questa idea, il concetto che “i nonostante” potessero diventare una categoria di persone che condividono una situazione comune, a convincere gli sceneggiatori che quella parola fosse perfetta per dare titolo alla loro opera ancora senza nome.
Cr. Vittorio Zunino Celotto/Getty Images
Al fianco di Mastandrea recita un cast di grandi nomi del cinema italiano, che comprende Laura Morante, Lino Musella e Giorgio Montanini. Ma a rubare la scena è l’attrice argentina Dolores Fonzi, fortemente voluta dal regista. «Tutti gli altri membri del cast sono persone che stimo e conosco molto bene. Ma per questo film, avevo bisogno di una ‘complicazione – ha spiegato Mastandrea -. Ho cercato Dolores, le ho inviato il copione, quasi con reverenza, e quando ha accettato ero felicissimo. Ma mai come quando, arrivata sul set, si è dimostrata davvero una di noi, capendo subito il nostro spirito e abbracciandolo completamente»
Con la sua leggerezza e il suo grande cuore, Nonostante è un film che, in definitiva, riflette sull’importanza della memoria, dell’atto del ricordare. «Una dei nostri primi obiettivi, dal punto di vista narrativo, era quello di raccontare una parentesi nella vita di questi personaggi – ha concluso il regista -, un’esperienza fuori dall’ordinario che facesse capire loro che si esiste solo se veniamo ricordati. Sotto molti punti di vista, questo film racconta la loro lotta in questo senso».
Prodotto dalla nuova casa di produzione dello stesso Mastandrea, la Damocle (impegnata, in questo momento, a produrre anche un paio di opere prime e una sceneggiatura mai realizzata da Claudio Caligari), Nonostante verrà distribuito nelle sale italiane da BIM Distribizione a Marzo 2025.
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