Il Cda della Biennale di Venezia presieduto da Paolo Baratta, su proposta del Direttore della Mostra del Cinema Alberto Barbera, ha deciso: i Leoni d’oro alla carriera, quest’anno, andranno a Thelma Schoonmaker e Frederick Wiseman. Se i due nomi non vi dicono nulla, è presto detto: la prima è una maestra del montaggio, storica collaboratrice di Martin Scorsese dal 1980 e vincitrice di tre premi Oscar per Toro scatenato, The Aviator e The Departed, nonché di due BAFTA sempre per il film su Jack La Motta e Quei bravi ragazzi. L’ultimo film da lei montato è stato The Wolf of Wall Street. È la prima volta che il Leone alla carriera della Mostra di Venezia viene attribuito a un artista del montaggio.
Wiseman è invece un documentarista indipendente con 41 film all’attivo, (39 documentari e due lungometraggi). Ritrarre l’esperienza umana all’interno di istituzioni sociali contemporanee è sempre stato il suo obiettivo principe, e tra i titoli più importanti della sua carriera si ricordano Titicut Follies (1967), Welfare (1975), Public Housing (1997), Near Death (1989), La Comédie Française ou L’amour joué (1996), La danse-Le ballet de l’Opéra de Paris (2009) e At Berkeley (2013, presentato a Venezia). L’ultima fatica, National Gallery, è stata presentata al Festival di Cannes di quest’anno.
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