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«La vita non è bianca o nera: a me piace esplorare le zone grigie». Parola della biondissima e statuaria Charlize Theron, protagonista di un film che di zone grigie ne ha molte: The Burning Plain, opera prima dello sceneggiatore Guillermo Arriaga dopo lo “scisma” dall’;ormai ex amico Alejandro Gonzalez Inarritu, di cui ha firmato tutti i film, da Amores perros a Babel. Nel film (presentato in concorso) Charlize è una bella trentenne afflitta da tormenti e sensi di colpa, auto-condannatasi all’;instabilità sentimentale e piena di ombre, per l’;appunto. Un personaggio che scopriremo legato a tutti quelli presentati nel film (girato tra il profondo Nord degli States e il confine messicano), come sempre succede negli script di Arriaga; compresa la dolente figura interpretata da Kim Basinger (fortemente voluta per la parte dalla Theron, anche produttrice del film), di nuovo sullo schermo nei panni di una affascinante donna di mezza età che tradisce il marito con un uomo di origine messicana. Al Lido Charlize ha confessato: «Il mio obiettivo è sempre quello di far sentire il personaggio allo spettatore. Di fargli avvertire un brivido, un’;emozione, facendolo anche piangere, se necessario». Applaudita dalla critica veneziana, in The Burning Plain la Theron concede anche due scene di nudo piuttosto generose. Le ha espressamente volute il regista, che afferma: «Credo che il nudo sia il mezzo più efficace per mettere a nudo l’;anima dei personaggi». Inutile dire che gli spettatori hanno decisamente gradito la messa a nudo dell’;anima di Charlize…
Ma.Ca.
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