Venezia 65: Natalie Portman debutta alla regia
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Venezia 65: Natalie Portman debutta alla regia

«La regia? Roba da adulti!» parola dell';attrice di Star Wars che con Eve ha aperto la sezione "Corto Cortissimo"

Venezia 65: Natalie Portman debutta alla regia

«La regia? Roba da adulti!» parola dell';attrice di Star Wars che con Eve ha aperto la sezione "Corto Cortissimo"

Provare a sedere dietro la macchina da presa sembra essere una tentazione cui è davvero difficile resistere per chi l’;obiettivo è abituato a vederselo puntato addosso. Non fa eccezione Natalie Portman (nelle foto durante la conferenza stampa) che debutta proprio in questi  giorni in Laguna con il suo Eve, fiaccola d’;apertura della sezione “Corto cortissimo” che il festival di Venezia dedica alle opere brevi di provenienza internazionale. Un debutto premiato con fila chilometrica all’;ingresso in sala e grande partecipazione del pubblico. A suscitare la curiosità dell’;attrice sono state le dinamiche delle interazioni generazionali: «Mi ha sempre colpito il modo in cui ogni generazione sia profondamente influenzata da quelle che l’;hanno preceduta e come ne diventi una reazione», ha spiegato ieri la Portman in conferenza stampa. La storia scelta per raccontare tutto questo è quella di Kate (Olivia Thirbly) che un giorno decide di fare un’;improvvisata a sua nonna Lola e con grande stupore e imbarazzo si trova a coprire il ruolo di terzo incomodo durante una romantica cenetta tra l’;anziana e il nuovo amico Joe. A impreziosire questa garbata commedia le gloriose presenze di Lauren Bacall e Ben Gazzara, nei ruoli dei protagonisti. «Non potevo crederci quando hanno accettato la proposta. Li ammiro da sempre e averli nel mio film pensavo fosse solo un folle sogno». E alla fatidica domanda sul perché abbia deciso di mettersi alla prova come regista Natalie risponde con la più disarmante delle risposte: «Nel nostro mestiere trascorrono periodi molto lunghi in cui non si lavora e si resta in attesa di una chiamata. Avere qualcosa da poter portare avanti autonomamente è bellissimo. Inoltre è un lavoro… da adulti». Certo non si tratta di un mestiere semplice che si può inventare dall’;oggi al domani e questo Natalie lo sa bene: «Io lavoro al cinema da sedici anni e ho potuto vedere una vastissima gamma di registi all’;opera. Da tutti loro ho imparato qualcosa e questo mi ha aiutata. Da Anthony Minghella in particolare ho preso esempio per il lavoro con il cast e la troupe. Lui era davvero incredibile in questo. Trattava tutti con una gentilezza e un affetto commuoventi. Conosceva anche i nomi dei ragazzi del catering e dei figli di tutti. Quando è venuto a mancare, proprio il giorno prima dell’;inizio delle mie riprese, mi sono sentita raggelare non sapevo come affrontare la cosa, ma poi ho pensato che ispirarmi a lui sarebbe stata la cosa migliore e ho cercato di agire come lui». Oltre ad Eve Natalie Portman ha firmato un cortometraggio che farà parte dell’;opera collettiva New York, I love You, che raccoglierà tra gli altri anche l’;opera di un’;altra giovane debuttante: Scarlett Johansson, che con la Portman ha condiviso il set del film storico . Il passo verso il lungometraggio sembra ancora lontano per Natalie che nel frattempo ha deciso di dedicarsi all’;adattamento del romanzo A tale of Darkness and Love del suo connazionale israeliano Amoz Oz. Per ritrovarla sul grande schermo l’;appuntamento invece è con il drammatico Brothers, remake dell’;omonima opera di Susanne Bier in cui Natalie sarà al fianco di Jake Gyllenhal e Tobey McGuire.

Al.Za.

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