Venezia 67, Black Swan senza veli
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Venezia 67, Black Swan senza veli

L’ultima fatica di Darren Aronofsky apre il Festival di Venezia, mostrando la solitudine e la fragilità del mondo della danza

Venezia 67, Black Swan senza veli

L’ultima fatica di Darren Aronofsky apre il Festival di Venezia, mostrando la solitudine e la fragilità del mondo della danza

«Voglio essere perfetta». È questa l’ossessione di Nina, ballerina interpretata da una talentuosa Natalie Portman, nel thriller psicologico Black Swan (in italiano Il cigno nero), che ha aperto ieri sera la 67esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia. Il film ha letteralmente diviso in due la critica: alcuni lo vedono già come il favorito per il Leone d’Oro di quest’anno, mentre altri lo hanno persino fischiato.
Il regista Darren Aronofsky, già vincitore del Leone d’Oro nel 2008 con il drammatico The Wrestler, penetra nella dura vita delle ballerine professioniste, tra paura, sesso e inganno. Natalie Portman ci regala senza dubbio una delle sue più grandi interpretazioni (se non la più grande), mostrando a fondo la fragilità e l’insicurezza di una ballerina consumata dalla danza e dall’ansia della perfezione. Per calarsi a fondo nei panni della famosa ballerina di danza classica, l’attrice si è dovuta allenare per oltre un anno e negli ultimi mesi si è sottoposta ad una dieta ferrea.
Al suo fianco troviamo l’affascinante Vincent Cassel, nelle vesti del direttore artistico delle compagnia di balletto di New York, Thomas Leroy, e la conturbante Mila Kunis, una ballerina che fa emergere il lato oscuro dell’innocente Nina (Portman).
Già dai primi minuti del film, Aronofsky ci svela l’enorme talento della Portman durante un balletto de Il lago dei cigni, tra musiche cariche di tensione e primi piani emozionanti. La pellicola è caratterizzata da forti tinte dark, sfociando in scene più inquietanti che sfiorano l’horror. La tensione non manca e, fino alla fine del film, realtà e immaginazione si mischiano tra loro, lasciando confuso lo spettatore. Estremamente drammatico è il ruolo di Winona Ryder, nei panni della prima ballerina Beth MacIntyre, costretta ad abbandonare la sua carriera per veder nascere quella della più giovane e promettente Nina. A fare da filo conduttore tra le due è Vincent Cassel, uomo passionale che spinge Nina al limite, appoggiato indirettamente dalla sexy Kunis.
Ampio spazio anche per le scene lesbo (tanto discusse) tra l’angelica Natalie Portman e la selvaggia Mila Kunis, che lasciano ben poco all’immaginazione. Black Swan si addentra così nei meandri oscuri del mondo dello spettacolo, tra sesso, droga, solitudine e una fragilità estrema, figlia della mentalità corrente che punta tutto sull’ossessione della perfezione. Una metà irraggiungibile e autodistruttiva, che Aronofsky svela senza mezze misure, mostrando una vita vuota e priva di certezze. Il film sembra avere tutte le carte in regola per candidarsi al Leone d’Oro. Ora non resta che attendere il verdetto della giuria…

Sotto, il trailer italiano di Black Swan:

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