Ad accompagnarlo erano Michael Fassbender, il protagonista, Viggo Mortensen (che nel film è Freud) e Keira Knightley (Spierlain). Ai cronisti che hanno chiesto al cast come è stato prepararsi per calarsi nei panni di quei personaggi storici, Fassbender ha sottolineato come lo script fosse talmente scritto bene che non era necessaria nessun’altra ricerca, cosicché si é accontentato di una sorta di bigino, di uno Jung per bambini. Mortensen ha sottolineato come ci fossero molte lettere del carteggio tra Freud e Jung a disposizione dello sceneggiatore. Ha precisato: «Ci siamo concentrati sulle relazioni tra le persone, su come ognuno dei due psicanalisti difenda le proprie opinioni. Non è un documentario, a volte è tragico, a volte è ironico. Quello che impari dal film è che le loro visioni erano estremamente diverse. praticamente opposte».
Keira Knightley ha ironizzato sul fatto che per lei rappresentare la follia non è stato un grande problema: «Sono un’attrice e quindi sono già pazza e mi sono divertita». Poi la parola è toccata al maestro Cronenberg, che con questo film sontuoso e magnificamente girato, ha dimostrato ancora una volta la sua straordinaria statura di regista. «Ho 68 anni – ha detto – e faccio gli anni alle Idi di marzo, il film di Clooney che ha aperto Venezia. Nonostante tutti i film che ho fatto, sto ancora esplorando. Il principio è che do al film quello di cui ha bisogno. La mia devozione è completamente rivolta allo script, all’ambiente e alla storia»
Ha anche ironizzato sui propri attori: «Pensavo che tutto il mio cast avrebbe avuto bisogno di psicanalisi e non li vedete migliorati ora?»
A parte gli scherzi ha poi aperto una riflessione sul contesto storico in cui è ambientato il film. «A quel tempo c’era il concetto che l’uomo stava progredendo… la psicanalisi dimostrava che ciò non era vero e che l’inconscio e le sue rimozioni creavano non pochi problemi. Fu un punto di rottura epocale. Ho cercato di raccontare la storia da questo punto di osservazione». (Foto Luca Maragno)
Venezia 68, Keira Knightley: «Fare la pazza? Per un’attrice è facile»
Applausi a scena aperta per il cast di A Dangerous Method e un lungo applauso al suo regista David Cronenberg