Venezia 69: Kitano: «Il 3D va bene solo per i porno»
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Venezia 69: Kitano: «Il 3D va bene solo per i porno»

Il regista, in gara per il Leone d'Oro con Outrage Beyond, racconta la nascita del sequel del suo gangster movie del 2010, rivela di avere una sceneggiatura già pronta per un nuovo capitolo e - con una battuta - liquida qualunque possibilità di darsi in futuro alla terza dimensione

Venezia 69: Kitano: «Il 3D va bene solo per i porno»

Il regista, in gara per il Leone d'Oro con Outrage Beyond, racconta la nascita del sequel del suo gangster movie del 2010, rivela di avere una sceneggiatura già pronta per un nuovo capitolo e - con una battuta - liquida qualunque possibilità di darsi in futuro alla terza dimensione

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«In tutti i miei film racconto il Giappone. Da qualche tempo ho eliminato gli elementi domestici e intimi, l’introspezione dalle mie storie per ricercare un taglio più rivolto all’intrattenimento. Vorrei lavorare su film di natura più artistica, ma non sempre mi è possibile. D’altra parte, c’è stata effettivamente una metamorfosi», che tuttavia non si spingerà mai verso trend eccessivamente commerciali quale potrebbe essere il 3D: «Va bene solo per i film erotici e porno».

Spiega così la propria evoluzione artistica Takeshi Kitano, durante la conferenza stampa del suo Outrage Beyond (leggi la recensione), in concorso per il Leone d’Oro alla 69esima Mostra di Venezia, divertendosi a lanciare qualche provocazione, forse per la curiosità di testare l’effetto che suscitano.

Una strategia che adotta anche come autore, ammette: «Gli esseri umani sono interessanti. Non ho scritto una scena, come quella dell’esecuzione nella scuola di baseball o quella dell’interrogatorio iniziale, per suscitare risate. Capita che le persone ridano anche di fronte a scene molto violente. Credo che comunque derivi dal fatto che provengo dal mondo della comicità e che nel film descrivo un ambiente dai forti contrasti. Ed effettivamente, soprattutto per quanto riguarda l’interrogatorio, ho ricercato appositamente degli elementi di sbilanciamento per ottenere un effetto comico. Quando abbiamo girato quella sequenza, ho riso molto anche io».

Un perno, quello dell’effetto comico, inseguito probabilmente per riuscire a sfuggire in qualche maniera agli inevitabili cliché del genere gangster: «I film di questo tipo, nonostante le diverse sfumature, adottano le stesse tematiche in ogni Paese. Le storie sono sempre molto simili, anche nei film sulla mafia italiana».

Nonostante il rischio di imbattersi in schemi già visti, Kitano ha comunque rivelato di aver già preparato una sceneggiatura per un eventuale terzo capitolo dedicato alla vita dello yakuza Otomo, manifestando di essersi divertito con il primo sequel (il film veneziano è il seguito di Outrage del 2010) della sua carriera. Staremo a vedere. Intanto Outrage Beyond non ha ancora una distribuzione italiana, ma sviluppi in questo senso potrebbero esserci dopo il passaggio del film all’imminente Festival di Toronto.

(Foto Getty Images)

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