I primi minuti di Nocturnal Animals racchiudono le immagini più ipnotiche e suggestive passate sugli schermi del Festival di Venezia: su uno sfondo scuro si stagliano le sagome di taglia XXXL di uomini e donne, nudi, vestiti solo con cappelli da majorette, le cui carni cadenti ondeggiano a un ritmo rallentato e illuminate a sprazzi da luci di taglio e qualche paillettes. Una sequenza di pura video-arte.
Dopo il dolente ed estetizzante A Single Man, lo stilista Tom Ford torna al Lido con la sua seconda opera da regista che vede per protagonisti Amy Adams e Jake Gyllenhaal e che racconta la storia di una sofisticata vendetta. Nel dettaglio, il film – tratto dal romanzo Tony & Susan di Wright Austin – fotografa il tormento interiore di una gallerista che un giorno, dal nulla, riceve un manoscritto scritto da quel marito che non vede più da quasi 20 anni: un libro violentissimo che, pagina dopo pagina, vuole colpire la donna, facendo vacillare le certezze della sua vita borghese e facendole ripagare il dolore da lei stessa inflitto nel passato.
Al Lido, il regista e il cast hanno incontrato la stampa, e a Tom Ford è stato subito chiesto di spiegare la bellissima scena iniziale: «Ho voluto calare la storia nel mondo contemporaneo e metterne in luce l’assurdità: non mi piacciono i film artificiali, io voglio parlare della realtà. Così mi sono messo in testa l’idea di un artista immaginario: un artista europeo che arriva in America e si confronta con un mondo troppo nutrito, con una cultura sfaldata, lasciata andare. La sequenza di apertura sarebbe la sua installazione: quei corpi oversize e debordanti sono la sua riflessione artistica sulla cultura america. È una scena visivamente forte, costruita per catturare l’attenzione di chi guarda, e penso di esserci riuscito».
Come detto, il film è una “traduzione per il cinema” del romanzo Tony & Susan di Wright Austin, da cui Ford ha attuato cambiamenti importanti: «Un romanzo e un film sono due cose completamente diverse, non si può tradurre letteralmente: il libro originale era sostanzialmente un monologo interiore di Susan (Amy Adams, ndr) seduta sul divano. Una situazione non molto cinematografica… Sempre a proposito di cambiamenti, ho spostato la vicenda in Texas dove sono nato e cresciuto, un luogo che quindi conosco bene e sono in grado di raccontare con credibilità. È un paese conservatore, dominato dallo stereotipo dell’uomo forte, nel quale io ero una sorta di estraneo. Lì mi sentivo completamente schiacciato: un po’ quello che accade a Susan (oppressa da una madre borghese, ndr): lei è un po’ la mia versione femminile. Come lei, sono stato vittima delle mie insicurezze».
Per Jake Gyllenhaal quella di Nocturnal Animals «è una delle migliori sceneggiature che abbia letto». Ma, a parte la frase di circostanza (che comunque ha un bel fondo di verità), parlando di copioni, l’attore rivela un aneddoto molto significativo della personalità e dell’ossessione per lo stile di Ford. «Tom ci ha mandato lo script stampato su carta rossa, di un rosso bellissimo, di una tonalità molto particolare, mai vista prima. Questa cosa ha sicuramente influenzato la mia lettura». Anche per Amy Adams: «la sceneggiatura è bellissima: mi ha meravigliato per i dettagli che esprimono così tante emozioni. È una storia di perdita e di rimpianto: amo il viaggio che il mio personaggio fa durante il film. Se devo essere sincera, all’inizio, Susan non mi piaceva e io, purtroppo, ho bisogno di calarmi in personaggi mi piacciano. Tom ha avuto la pazienza di aspettare che andassi fino in fondo nella lettura dello script, e che riuscissi a capirla, a fare mia la sua vulnerabilità».
Ma Nocturnal Animals è davvero un film sulla vendetta come apparentemente sembra? La parola, tra l’altro, compare scritta a caratteri cubitali in uno dei quadri della galleria del personaggio di Amy Adams. Per Gyllenhaal, la risposta è no: «Non è un film sulla vendetta. Piuttosto è un’espressione d’amore. Sulla possibilità di amarsi avuta e poi buttata».
Come già A single Man, anche Nocturnal Animals è un film visceralmente estetizzante in cui la cura stilistica è estrema ma, come precisa il regista, «lo stile deve servire alla sostanza. Sono un regista vecchio stile, penso debba esserci sempre un messaggio nei film. Bisogna ripensare al film quando si esce dalla sala, bisogna continuare a riflettere: questo è lo scopo».
Nocturnal Animals uscirà in Italia il 17 novembre.
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