Oggi, domenica 2 settembre 2018, si terrà alla 75° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica la 16° edizione del Premio Kinéo (di cui il mensile Best Movie e il periodico Box Office sono media partner), il riconoscimento al cinema italiano votato dal pubblico – prevalentemente delle sale cinematografiche ANEC (sul sito www.kineo.info) – e da una giuria di personalità eccellenti del mondo del cinema.
Nato nel 2001 per iniziativa del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, contestualmente alle numerose iniziative per rilanciare il cinema nazionale, il progetto Kinéo ha puntato sul pubblico, elemento strategico per risollevare, insieme agli allora nuovi decreti legislativi e a un rinnovato slancio dell’industria, la scarsissima quota di mercato (al tempo circa 17%) rappresentata dal Cinema nazionale.
In attesa delle consegne dei premi (noi ovviamente ci saremo, e qui potete leggere tutti i premiati) abbiamo fatto due chiacchiere con alcune delle attrici straniere segnalate e premiate con il riconoscimento. A cominciare dalla madrina Annabelle Belmondo, nipote del grandissimo divo francese Jean Paul: modella e attrice, giornalista, poliglotta, ha già calcato le passerelle più prestigiose ed è lanciatissima su Instagram.
A seguire potete leggere anche le nostre chiacchierate con Annabel Scholey, attrice ingelse famosa in Italia per essere stata la Contessina de’ Medici ne I Medici e per il suo ruolo in un’altra serie di successo, Britannia.
Lanciata da un’altra serie, Babylon Berlin, è anche la terza attrice che abbiamo intervistato in queste ore al Lido, la tedesca Lisa Liv Fries (al link il video dell’attrice), con la quale abbiamo parlato insieme ai colleghi di Talky! Media.
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ANNABELLE BELMONDO
Sei madrina del Premio Kinéo quest’anno. Quali sono le tue sensazioni?
Ne sono onorata e sono anche molto eccitata. Sono stata molto sorpresa quando me l’hanno chiesto, non mi aspettavo minimamente che mi proponessero un ruolo del genere. Stare a Venezia è bellissimo, rilassarmi e godermi un premio che riconosce il meglio del cinema italiano recente non può che essere bellissimo. Un sogno.
Quali sono le tue sensazioni sul cinema italiano recente e passato?
Amo molto Paolo Sorrentino, ovviamente Fellini. Ho appena finito di vedere la nuova stagione di Gomorra e l’ho amata tanto quanto il film. Provo un amore fortissimo per il cinema italiano.
Tuo nonno è stato diverse volte a Venezia. Cosa sai dei suoi trascorsi qui al Lido durante la Mostra?
Non ho ricordi diretti purtroppo, ma quando venivo qui per lavorare come modella, la sera andando a cena mi fermavano nei ristoranti quando scoprivano che ero la nipote di Jean-Paul Belmondo. Dei signori anziani gentilissimi mi si avvicinavano e dicevano: ho tantissimi ricordi di suo nonno a cena da me! Mi mostravano foto su foto, era bellissimo scoprirlo attraverso il filtro di questa bellissima cornice.
Hai scoperto attraverso Venezia qualcosa di lui che non conoscevi?
No, non ho avuto il tempo, ero sempre in giro a sgomitare! Ma anche solo sapere che era stato qui e aveva lasciato una traccia da queste parti è stata un’emozione.
Tuo nonno non è solo l’attore del cinema francese probabilmente più iconico di sempre ma anche ma anche un’icona di stile senza tempo, simbolo di classe e magnetismo. Tu, in un certo senso, hai seguito le sue orme col tuo lavoro. Quale pensi sia stata l’eredità più forte che ti ha lasciato?
Penso di saperlo, o per meglio dire la mia è una supposizione perché tendo a non prendere la cosa molto seriamente. Lui è un uomo felice, amante del divertimento, il suo sguardo ha qualcosa di un unico, non si tratta semplicemente degli occhi di un uomo bellissimo. Il suo carisma, la sua coolness, il suo essere easy-going e accomodante.
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ANNABEL SCHOLEY
Cosa pensi ti abbia portato ad essere premiata al Premio Kinéo? Quali qualità?
Chi lo sa! Penso che la cosa che ha influito di più è forse il tocco femminile che fa parte dei miei personaggi, la mia contessina nei Medici e il mio ruolo in Britannia va in questa direzione. Quella che mi hai posto è una domanda particolare, perché me lo chiedo anch’io perché mi abbiano scelto. Credo però fermamente nei ruoli che ho interpretato e anche Britannia è andata molto bene in Italia. Questo potrebbe avere influito senz’altro.
Il premio Kinéo celebra il meglio del cinema italiano e a Venezia quest’anno ce n’è molto e di qualità. Quali incontri fatti a Venezia in questi giorni, anche con degli italiani, ti hanno particolarmente arricchito? E con quali registi vorresti lavorare?
Ho incontrato Spike Lee l’altro giorno ed è stato fantastico. Il regista del momento che ammiro di più e col quale vorrei lavorare è Damien Chazelle, non ho ancora visto il suo First Man ma non vedo l’ora e mi piacerebbe molto vederlo. Ho visto anche Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino e la cosa che trovo meravigliosa e strabiliante del cinema italiano è la capacità di non avere uno stile definito in un unico senso, sviluppandosi e crescendo piano piano. I registi italiani sanno trattare anche i piccoli dettagli in maniera intima e privata.
Eri mai stata a Venezia prima per la Mostra del cinema?
Sono venuta alla Mostra quando avevo 19 anni, con il mio ragazzo dell’epoca, che tra l’altro era per metà era italiano. Per me è stato molto bello tornare qui dopo molti anni, all’epoca facevo la drama school. Tornarci oggi è riprovare l’emozione di Venezia
Cosa ami in particolare dell’Italia, che hai conosciuto così da vicino per I Medici?
Penso che la vita dovrebbe essere com’è in Italia, è un paese che amo molto e mi ha rapito in particolare Roma. Quando ho girato la serie ho vissuto lì per quattro mesi, e mi piace moltissimo il fatto che gli italiani sappiano godersi la vita, stare alzati fino a tardi. Mi fanno venire voglia di fare la stessa cosa, anche perché quando sei nel tuo paese d’origine tende a dominare la routine.
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LIV LIES FRIES
Quali sono le tue emozioni per il premio Kineo?
Sicuramente sono molto eccitata perché gente come Natalie Portman, Richard Gere, Susan Sarandon e Claudia Cardinale è passata da questo premio. Sono onorata ed eccitata, è molto bello essere qui.
Cosa puoi dirci del tuo personaggio in Babylon Berlin?
Credo sia una donna molto onesta e interessante, una donna autentica. Ha avuto un impatto su di me come essere umano, il suo personaggio è profondo e preciso, complesso e in grado di riflettere, per quanto mi riguarda, il modo in cui sono gli esseri umani, con tanti colori e altrettante sfumature dentro e fuori di sé. La serie è anche una grande rappresentazione della società berlinese degli anni ’20, sfaccettata sia pensando in grande che in miniatura.
Il futuro della serie procede bene?
Non posso dire nulla ma sono in cantiere nuovi episodi, col rinnovo della terza stagione, e ho già parlato col regista Tom Tywker a tal proposito.
Qual è il ruolo dei tuoi sogni per il futuro?
Quello che amo di questo lavoro è la sorpresa, il non sapere mai e poi mai dove mi porterà. Voglio essere sorpresa dalle offerte che mi arriveranno.
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