Venezia 75: Quale sarà il futuro del cinema? Ecco cosa hanno risposto nella Masterclass di Mastercard Spike Lee, David Cronenberg, Sandy Powell, Susanna Nicchiarelli e Blanca Suarez
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Venezia 75: Quale sarà il futuro del cinema? Ecco cosa hanno risposto nella Masterclass di Mastercard Spike Lee, David Cronenberg, Sandy Powell, Susanna Nicchiarelli e Blanca Suarez

Un dibattito vivace e complesso quello emerso oggi nel corso del panel svoltosi presso l'Italian Pavillion dell'Hotel Excelsior, che ha coinvolto alcuni dei più grandi protagonisti del mondo del cinema

Venezia 75: Quale sarà il futuro del cinema? Ecco cosa hanno risposto nella Masterclass di Mastercard Spike Lee, David Cronenberg, Sandy Powell, Susanna Nicchiarelli e Blanca Suarez

Un dibattito vivace e complesso quello emerso oggi nel corso del panel svoltosi presso l'Italian Pavillion dell'Hotel Excelsior, che ha coinvolto alcuni dei più grandi protagonisti del mondo del cinema

Masterclass Mastercard

Si è conclusa da poco la Masterclass voluta da Mastercard presso l’Italian Pavillion dell’Hotel Excelsior nell’ambito del Festival di Venezia, per parlare dell’innovazione nell’esperienza creativa. Tema portante del panel è stato il futuro del cinema in relazione alle nuove tecnologie e alle nuove modalità di fruizione. A tentare di rispondere a questo difficile quesito e di dare una forma a uno scenario imprevedibile e continuamente in trasformazione sono stati i registi Spike Lee e David Cronenberg, la costumista Sandy Powell, la regista Susanna Nicchiarelli e l’attrice Blanca Suárez.

La discussione, molto vivace e ricca di spunti, è stata preceduta dall’intervento del Ministro degli affari culturali Bonifori, che ha sottolineato come “al governo piaccia offrire il proprio endorsement a iniziative come quella di MasterCard, oltre che aiutare iniziative e programmi che rendano facile ai giovani partecipare a una macchina eccitante come quella del cinema“. 
Sandy Powell, costumista Premio Oscar per Shakespeare in Love, The Aviator e The Young Victoria ha parlato di The Irishman, il nuovo film di Martin Scorsese prodotto da Netflix a cui sta lavorando. Un film che ha richiesto l’utilizzo di effetti digitali che hanno reso Robert De Niro molto più giovane, o più vecchio a seconda delle esigenze. Come costume designer, la Powell ha parlato delle sfide che ha dovuto affrontare per realizzare questo film, che ovviamente non riguardavano il volto degli attori che dovevano adattarsi all’invecchiamento o al ringiovanimento richiesto dal copione, ma di come i costumi da lei realizzati dovessero allinearsi a queste metamorfosi: “Le tecnologie invecchiavano la pelle del viso, ma sono stata coivolta in quel che riguardava il corpo; spero il risultato sia positivo… o sarà anche colpa mia. Quel che è certo è che Netflix si è assunta un rischio che non tutti avrebbero corso, di cui non si intuiscono ancora i rientri economici e concedendoci il budget da noi richiesto. Ovviamente, a Martin piacerebbe che venisse anche distribuito nei cinema“.
Di fronte agli spunti forniti dalla Powell, è intervenuto Spike Lee, che ha raccontato di aver girato il suo ultimo film digitalmente: “Io amo la tecnologia e la utilizzo; questo film era un sogno che ha richiesto grande impegno e per realizzarlo ho dovuto fare diverse concessioni. Ad esempio, sulla data d’uscita e non solo. Quando chiedo di girare un film in pellicola, mi rispondono che è troppo caro. Da piccoli si andava al cinema per vedere un film, oggi le nuove generazioni non sono più abituate. Giovedì ho iniziato a insegnare alla New York University, e il primo giorno del mio semestre ho consegnato un foglio chiedendo agli studenti se avevano visto quei film, e man mano che li elencavo nessuno alzava la mano. Quelli erano i film dei quali avrei parlato nel programma. Ero colpito. Film che, per vari motivi, sono nel mio cuore e nella storia, o non li hanno visti o li hanno visti su altri device e non sullo schermo. Molti cinema si stanno trasformando in sale da ballo. Dovremmo preservare i vecchi cinema come preserviamo i vecchi film“.
Si è dunque inserito nel dibattito David Cronenberg, quasi in controtendenza con Lee, dicendo: “Penso che Lawrence d’Arabia sia bellissimo anche visto su un Apple Watch, il suono è perfetto, lo sento come se andassi al cinema. Da piccolo ascoltavamo la radio, e quasi nessuno aveva la tv. Quella forma d’arte non c’e più, ma ce ne sono altre, e altre ancora sono passate. Per me non è un problema. Una volta che c’è l’impulso creativo, poco importa se la forma espressiva sia una macchina da scrivere o un computer.
Netflix ha avuto un effetto dirompente incredibile. Credo che lo streaming sarà il futuro del cinema a prescindere dal media che stiamo utilizzando. Il poter accedere a questi contenuti ovunque è quello che la gente vuole. Io sono un nostalgico, amo i film di una volta, ma questo non cambia la mia vita. Il cinema non sta morendo, si sta evolvendo. Dal punto di vista economico, finché si potrà si farà alla maniera tradizionale, ma poi si trasformerà. Non credo che la forma tradizionale sarà la forma dominante, ma più una strategia di nicchia. Nessuno sa come andrà a finire, per ora siamo in un momento di transizione“.
La regista Susanna Nicchiarelli ha esposto il suo punto di vista: “Vedere un film è un’esperienza politica, che si fa con altre persone. Andare al cinema con altre persone è qualcosa che dovremmo difendere in futuro, al di là dell’aspetto tecnico. La condivisione dell’esperienza, dal mio punto di vista, è fondamentale. Non posso sopportare l’idea che il cinema sparisca“. 
Spike Lee ha parlato della necessità per lui di differenziare: “Per me ci sono film diversi, uno che preferisco vedere al cinema, uno che aspetto di vedere su Netflix, altri che magari sono disposto a vedermi durante un viaggio aereo“.
Cronenberg è nuovamente intervenuto aggiungendo un altro tassello al dibattito sui nuovi tipi di fruizione: “Netflix dice di non scegliere i film da produrre sulla base di un algoritmo, e invece decide il budget da destinare al film in base al tipo di pubblico. È qualcosa di strano, che mi fa paura, o forse è qualcosa di grandioso… Non so cosa pensare…“. 
Lee, a tale proposito ha aggiunto: “Io ho appena finito una seconda serie con Netflix, e loro sanno quando gli utenti guardano gli episodi, quando mettono in pausa, quando terminano la visione. Sanno tutto e sulla base di quelle informazioni prendono decisioni“.
L’attrice Blanca Suárez ha offerto il suo contributo, raccontando la sua esperienza nella serie Netflix Las Chicas del Cable (Le ragazze del centralino) e spiegando come una piattaforma come Netflix offra effettivamente la possibilità di raggiungere un grande pubblico e che, per quanto l’esperienza sia totalmente diversa da quella cinematografica, non per questo offra una qualità inferiore.
Questi i temi dibattutti nella Masterclass MasterCard svoltasi oggi nell’ambito di Venezia 75, che aveva proprio lo scopo di sondare argomenti caldi come innovazioni, nuove frontiere dell’espressione creativa e orizzonti digitali del futuro del cinema.

Se volete vedere la riproduzione integrale della Masterclass, trasmessa oggi in diretta sulla nostra pagina Facebook, potete vedere il video qui sotto. 

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