Il Festival di Venezia 2018 conferma quanto aveva promesso sulla carta: la 75esima edizione della Mostra ha visto passare sul grande schermo molte ottime visioni poi applaudite dalla critica presente in laguna, da Roma di Alfonso Cuaron a La favorita di Yorgos Lanthimos, passando per The Sisters Brothers di Jacques Audiard e La ballata di Buster Scruggs dei fratelli Coen, guarda caso, tutti titoli poi premiati dalla giuria preiseduta da Guillermo Del Toro.
Chiaramente non mancano nemmeno i film che hanno diviso le platee (in primis il Suspiria di Luca Guadagnino), ma d’altronde, il bello del cinema e dei festival è anche questo: confrontarsi con idee altrui, dibattere, scontrarsi con passione.
Più che per tutte le polemiche (i film Netflix presenti in concorso; una sola donna in gara per il Leone d’oro; e così via), si spera che questa edizione della Mostra passi alla storia come una delle migliori sotto la direzione di Alberto Barbera. Qui di seguito trovate tutte le recensioni scritte dal nostro team in laguna: buona lettura!
TUTTE LE RECENSIONI DA VENEZIA 75
22 July di Paul Greengrass – Raccontando uno degli attentati più sanguinosi della recente storia europea, Greengrass realizza un film che è una vera e propria lezione civile di democrazia processuale. Leggi qui la nostra recensione.
Capri-Revolution di Mario Martone – Un film d’autore liquido e fluido, un po’ lisergico ma in fondo sempre e comunque umanista e mortalmente seducente. Leggi qui la nostra recensione.
Vox Lux di Brady Corbet – La storia di una popstar nata sulla coda mediatica di una terribile strage scolastica. Un film ambizioso e predicatorio, ma in definitiva superficiale e moralistico. Leggi qui la nostra recensione.
Il bene mio di Pippo Mezzapesa – Presentato alle Giornate degli Autori, il film di Pippo Mezzapesa affronta con toccante semplicità il tema della memoria nei luoghi colpiti da disastri (più o meno) naturali e assenza delle istituzioni. Leggi qui la nostra recensione.
Ricordi? di Valerio Mieli – Un film quasi sperimentale, scintillante sì ma anche tanto ambizioso per come decide di offrirsi allo spettatore in forma grezza, scomposta, non riconciliata. Leggi qui la nostra recensione.
Dragged Across Concrete di Craig S. Zahler – Mel Gibson e Vince Vaughn alle prese con il loro feroce sogno di supremazia nel nuovo thriller di Craig S. Zahler, viaggio in auto al termine della notte che ribadisce il primato di questo regista singolare. Leggi qui la nostra recensione.
The Sisters Brothers di Jacques Audiard – Il western di Audiard con Joaquin Phoenix e Jake Gyllenhaal è un’originale variazione sul tema dei fratelli fuorilegge, con l’azione che lascia spesso spazio alla natura sentimentale dei personaggi. Leggi qui la nostra recensione.
L’amica geniale di Saverio Costanzo – Le prime due puntate de L’amica geniale di Saverio Costanzo evidenziano la fedeltà al bestseller della scrittrice e l’approccio attento e coinvolto della scrittura e della regia dell’autore di Hungry Hearts. Leggi qui la nostra recensione.
Suspiria di Luca Guadagnino – Il remake firmato Guadagnino del classico horror di Dario Argento è un lungo affresco storico in cui l’orrore fa capolino solo di rado, preferendo atmosfere dilatate e riflessioni sulla natura del gesto artistico, all’accumulo di effetti gore. Leggi qui la nostra recensione.
Doubles Vies di Olivier Assayas – Una deliziosa e affilata ronda sentimentale e letteraria, scritta in maniera feroce e divertita dal regista e sceneggiatore francese Olivier Assayas. Leggi qui la nostra recensione.
La ballata di Buster Scruggs di Joel ed Ethan Coen – Un esercizio di stile grandioso e tutto segnato dal senso dell’assurdo dei fratelli Coen. Regia, interpretazioni e scrittura di altissimo livello. Leggi qui la nostra recensione.
A Star is Born di Bradley Cooper – Un melodramma contemporaneo sul successo emozionante e pieno di cuore, con Lady Gaga e Bradley Cooper magnifici, esplosivi, commoventi. Leggi qui la nostra recensione.
La favorita di Yorgos Lanthimos – Lavorando con un Studio (la Fox) e su una sceneggiatura non sua, il cinema di Lanthimos tocca l’apice della sua efficacia. Grande regia, grande sceneggiatura, interpretazioni eccezionali. Leggi qui la nostra recensione.
Roma di Alfonso Cuaron – Un racconto personalissimo molto diverso da quanto proposto finora dal cinema di Alfonso Cuarón. Un alternarsi di quadri famigliari e flash degli scontri sociali del Messico anni ’70, attraverso cui il regista svela se stesso e la sua visione del mondo. Leggi qui la nostra recensione.
Tumbbad di Rahi Anil Barve – Un viaggio adolescenziale e mai davvero adulto alla Steven Spielberg o alla Joe Dante. Ovviamente in miniatura, ma con un gusto macabro davvero estremo, che non si risparmia di capitolo in capitolo, arrivando alle soglie del martirio truculento. Leggi qui la nostra recensione.
Il primo uomo di Damien Chazelle -Il film d’apertura del Festival di Venezia 2018 è una potente opera spaziale in cui il sentimentalismo affiora solo di rado, lasciando però il segno. Un altro colpo registico da maestro di Damien Chazelle, con un Ryan Gosling più misurato del solito. Leggi qui la nostra recensione.
Sulla mia pelle di Alessio Cremonini – Dal 12 settembre in sala e su Netflix, i sette giorni che hanno portato alla morte di Stefano Cucchi. Un caso ancora aperto raccontato con un dramma toccante e di estremo rigore. Leggi qui la nostra recensione.
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