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Veronica Lucchesi, la Rappresentante di Lista premiata per Gloria! al BMCG 2024: «Credo nella sorellanza»

«Forse si ha paura del corpo delle donne perché è qualcosa di puro, di politico, sacrificato, molto spesso ingabbiato», ha detto la cantante e attrice, premiata con l'Award al miglior esordio dell'anno per Gloria! di Margherita Vicario

Veronica Lucchesi, la Rappresentante di Lista premiata per Gloria! al BMCG 2024: «Credo nella sorellanza»

«Forse si ha paura del corpo delle donne perché è qualcosa di puro, di politico, sacrificato, molto spesso ingabbiato», ha detto la cantante e attrice, premiata con l'Award al miglior esordio dell'anno per Gloria! di Margherita Vicario

Veronica Lucchesi Best Movie Comics and Games

Musica, teatro, letteratura e ora anche cinema. Se c’è un’artista a cui il termine “poliedrico” può essere accostato senza remore, quella è Veronica Lucchesi. Tutti la conosciamo come “La rappresentante di lista”, nome del duo indie pop di cui fa parte insieme a Dario Mangiaracina, ma nel suo percorso c’è molto altro: di formazione teatrale e più volte protagonista sul palcoscenico, nel 2021 Veronica ha anche pubblicato il suo primo romanzo, Maimamma, scritto a quattro mani con il suo partner musicale.

L’esordio sul piccolo schermo di Lucchesi risale invece al 2019 con la partecipazione alla serie Il cacciatore, mentre nel 2020 il brano Questo corpo, scritto con LRDL, è stato scelto dal regista Paolo Sorrentino come soundtrack di The New Pope. Il 2024 è stato invece l’anno del debutto al cinema nel film Gloria! di Margherita Vicario, che ripercorre la storia delle donne musiciste e compositrici vissute in diversi orfanotrofi italiani fra il XV e il XVII secolo. Nel film, presentato in Concorso alla scorsa Berlinale, interpreta Bettina, una delle protagoniste dell’opera: ospite di un panel dedicato al suo lavoro – dalla musica al grande schermo – Veronica Lucchesi ha ricevuto l’Award al Miglior Esordio dell’anno!

«Quello di Gloria! è stata un’esperienza veramente ricca e di crescita personale: muovere i passi nel cinema non è esattamente la stessa cosa che farlo con la musica e nel teatro, è un altro linguaggio – ha detto l’attrice e cantante aprendo il suo panel in cui ha dialogato con la giornalista Marta Perego -. Margherita come regista è stata una guida e una sorella e ci ha permesso di raccontare una storia importante, ne sono uscita decisamente cambiata. Margherita ha pensato Bettina come una Veronica dell’800, scrivendo il ruolo tutto per me, ed è strabiliante perché ritrovo alcune caratteristiche di me dentro questo personaggio: a tratti una sorta di disillusione, e quindi anche di rabbia nei confronti di un mondo che è molto testardo e non s’impegna per cambiare. Il fatto che abbia voglia di proteggere le sue sorelle, anche con incisività e comportamenti rudi, mi accomuna a lei, ma anche la condivisione e lo scambio che intrattiene con loro alla ricerca di nuove sonorità.»

«Forse si ha paura del corpo delle donne perché è qualcosa di puro, di politico, sacrificato, molto spesso ingabbiato – prosegue Lucchesi, virando il discorso in chiave femminista -. Il timore è che, se questo potere viene sovvertito, possa succedere di tutto e dunque il corpo femminile, che è stato veramente martoriato e trasformato in un oggetto, è un campo di battaglia. Non c’è abbastanza limpidezza e trasparenza nell’accogliere la complessità di quello che siamo.» 

Il lavoro teatrale su se stessa e sul suo corpo inizia per Lucchetti nella città d’origine del suo partner creativo Mangiaracina: «A Palermo ho conosciuto Emma Dante, che era impegnata con la Carmen in quel periodo, e con i suoi attori ho iniziato a fare dei laboratori folli in cui, lontanissimo da casa e dalle esperienze che avevo fatto a teatro a Viareggio e dalle mie parti, mi sentivo totalmente libera: avevo in mano tutti i sogni del mondo e un ventaglio enorme di possibilità di tutto ciò che un essere umano può diventare e può essere, mettendo il mio corpo in relazione allo spazio e alla scena, senza mai sentirmi troppo protagonista. Un’esperienza che mi ha rivoluzionato anche nella vita e che ha cambiato anche la percezione di me che mi muovo nel mondo.»

Infine, una nota sul concetto di sorellanza, che attraversa ovviamente anche Gloria! e che per l’artista è assolutamente fondamentale: «Spesso nel mio ambiente ho visto una visione della sorellanza finta, fasulla, come se dovessimo essere sempre invidiose delle caselle occupate dalle altre. Gloria! invece mi ha fatto venire voglia di ritrovare le mie sorelle musiciste. Chiunque abbia una sorella – come me – sa cosa vuol dire giocarci, scoprire la sorellanza con un corpo che è molto simile al tuo. Ho degli amici che ogni tanto si uniscono a delle serate di sorellanza che facciamo e dicono che sarebbe bello averla anche loro nella loro vita 

 


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Potete recuperare QUI tutti gli articoli dei panel della terza edizione e QUI tutte le info sugli ospiti, le attività e come acquistare i biglietti.

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