Viaggio nel mondo di Up
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Viaggio nel mondo di Up

Nuove immagini e una featurette in italiano inedita per il film d’animazione che ha aperto lo scorso Festival di Cannes. I due registi (e il produttore) ci guidano in questa nuova avventura targata Disney Pixar

Viaggio nel mondo di Up

Nuove immagini e una featurette in italiano inedita per il film d’animazione che ha aperto lo scorso Festival di Cannes. I due registi (e il produttore) ci guidano in questa nuova avventura targata Disney Pixar

«Umorismo, avventura e qualche personaggio fuori dal comune». Bastano poche parole a Pete Docter e Bob Peterson (rispettivamente regista e co-regista nonché sceneggiatori del film) per descrivere Up (augli schermi italiani dal 15 ottobre), il nuovo film d’animazione e avventura in 3D, che ha avuto l’onere e l’onore di inaugurare la scorsa edizione del Festival di Cannes. E che naturalmente porta la firma Disney-Pixar (una garanzia). Al centro della storia un simpatico e quadrato vecchietto, Carl Fredricksen, ex venditore di palloncini, ormai ultra 70enne e vedovo, che per tutta la vita ha sognato di girare il mondo. Sarà un rotondo boyscout, o meglio «un esploratore della natura di 8 anni» – come sottolineano i registi –, Russell, ad aiutare Carl a realizzare il suo sogno e a prendere il volo per l’America Latina direttamente a bordo della sua casa, appesa a migliaia di palloncini colorati. E come ogni avventura che si rispetti, i nostri eroi incontreranno nuovi e insoliti compagni di viaggio. A tener loro compagnia ci penserà infatti Kevin, uno strano e goffo volatile. «Gli uccelli ci piacciono molto, perché hanno un umorismo innato» spiegano Docter e Peterson. «Kevin è una creatura fantastica, completamente diverso da Carl. Il suo perfetto antagonista. Quello che riempie di sorprese il suo viaggio». E che probabilmente riuscirà a sorprendere anche noi spettatori. Perché dietro alle risate, alle avventure e a questi personaggi così buffi si nascondono temi importanti come l’invecchiare da soli, i sogni non realizzati, la memoria di chi ci ha lasciati, il rapporto giovani-anziani. Perché in fondo, come recita la regola aurea di Walt Disney, «ogni risata richiede una lacrima».

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