Video-intervista, Elio Germano parla di Come Dio comanda
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Video-intervista, Elio Germano parla di Come Dio comanda

Nel film in sala da oggi di Gabriele Salvatores il giovane attore interpreta il malato di mente Quattro Formaggi, per il quale ha raccontato di essersi ispirato ai folletti di Shakespeare...

Video-intervista, Elio Germano parla di Come Dio comanda

Nel film in sala da oggi di Gabriele Salvatores il giovane attore interpreta il malato di mente Quattro Formaggi, per il quale ha raccontato di essersi ispirato ai folletti di Shakespeare...

Per interpretare il “fulminatissimo” Quattro Formaggi – uno dei componenti del trio di protagonisti del film di Gabriele Salvatores Come Dio comanda – Elio Germano (considerato uno degli attori più talentuosi e promettenti della sua generazione) ha dato vita ai suoi “istinti più folli”. “Per i miei ultimi film avevo fatto un lavoro su un certo realismo e su personaggi che incontro nella vita vera, e su un lavoro d’imitazione», ci ha raccontato Germano nella video-intervista realizzata in occasione della presentazione alla stampa milanese del film, “in questo caso il mio è un personaggio che, come mi piaceva fare a teatro, è nato da una costruzione libera e completamente distante dalla realtà». Un ruolo che Gabriele Salvatores gli ha cucito addosso ribaltando completamente l’immagine del massiccio e pauroso personaggio descritto nel romanzo di Niccolò Ammaniti (da cui è tratto il film) e permettendogli di dare libero sfogo al suo talento istrionico. Un’intuizione ampiamente ricompensata da una performance che non passerà certo inosservata e che si aggiunge all’elenco di scelte azzeccate (Mio fratello è figlio unico, Tutta la vita davanti , Il passato è una terra straniera ) che hanno lanciato la sua carriera: “Mi sono divertito tantissimo», ha confessato l’attore ventottenne, “è il personaggio più bello che mi sia mai stato proposto. Malgrado quello che commette è un’esplosione di gioia continua soprattutto per me nell’interpretarlo». E per riuscire nell’impresa, anche lui come il regista, ha attinto al genio di Shakespeare pensando ai folletti che popolano le sue commedie.

Al.Za.

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