Video-intervista: Laura Chiatti, «Desdemona, principessa come me»
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Video-intervista: Laura Chiatti, «Desdemona, principessa come me»

In Iago, adattamento pop moderno dell'Otello di Shakespeare in uscita venerdì, Laura Chiatti è la bellissima Desdemona, contesa tra i due protagonisti e vittima di una folle gelosia

Video-intervista: Laura Chiatti, «Desdemona, principessa come me»

In Iago, adattamento pop moderno dell'Otello di Shakespeare in uscita venerdì, Laura Chiatti è la bellissima Desdemona, contesa tra i due protagonisti e vittima di una folle gelosia

Tutti la vogliono. La “divina” Laura Chiatti, con tre film in uscita nei prossimi mesi e un nuovo progetto pronto a partire ad aprile, diventa la “divina Desdemona”, In Iago , nuovo film di Volfango De Biasi in uscita questo venerdì. Accanto a Nicolas Vaporidis l’attrice è protagonista di un adattamento pop moderno dell‘Otello di Shakespeare che abbandona i toni della tragedia per virare in commedia, e in cui lei diventa una “principessa”, proprio come si sente nella vita: «Il lavoro dell’attrice ti fa sentire un po’ una principessa. Tutti ti trattano benissimo. Ti senti sempre coccolata, soprattutto durante le riprese». Quando il regista le ha proposto la parte Laura non ha avuto esitazioni: «Desdemona è un personaggio che ho amato particolarmente fin dalla prima lettura della sceneggiatura», ci ha raccontato durante la presentazione di Iago alla stampa milanese, «Mi sono rivisitata l’Otello di Shakespeare per vedere le differenze e mi sono accorta che forse questa Desdemona è meno inerme. è sempre al centro dell’attenzione e gli eventi girano intorno a lei. Anche lei ha questo senso di rivalsa privato nei confronti di un padre che è stato sempre più attento al fatto che lei potesse tenere alto il nome della famiglia». Una sensazione che non appartiene all’esperienza personale dell’attrice: «Io provengo da una famiglia modesta, quindi non ho mai sentito di dover dimostrare qualcosa e di mantenere alto il nome della mia famiglia».

L’ambientazione scelta dal regista, al suo secondo lungometraggio dopo il fortunato Come tu mi vuoi , è quella della facoltà di architettura nella Venezia dei nostri giorni. Iago è un ragazzo di umili origini e pieno di ambizione e talento, e il suo sogno è diventare un architetto di fama per meritare l’amore della bella Desdemona, figlia del rettore e sua compagna di corso. Tra i due sembra esserci del tenero, ma l’arrivo in laguna di Otello Morò (il francese Aurelien Gaya), figlio di un vecchio amico di famiglia di Desdemona, fa saltare tutti gli equilibri. Nel giro di ventiquattrore Iago si vede defraudato da Otello prima del ruolo di responsabile per un importante progetto della Biennale, affidato a lui proprio dal rettore, e poi dell’amore di Desdemona. Iago non ci sta  e decide di riprendersi tutto, costi quel che costi. Il ragazzo inizia così a ordire un piano per riprendersi quel che gli spetta di diritto, senza curarsi dell’eticità dei mezzi.

Motore delle azioni di Iago sono l’ambizione, la passione e naturalmente la gelosia, un sentimento che Laura Chiatti ammette di conoscere molto bene: «Sono entrata bene in queste situazioni e in queste trame perché sono una persona molto gelosa, anche troppo. Quando ero piccola lo ero anche di più, ora ho imparato a placare i miei istinti e a gestire quello che non è razionale. Però ho delle reazioni esagerate: urlo, faccio scenate e mi creo cose nella mente». Dopo Iago Laura tornerà a essere perseguitata dalla gelosia ne Il caso dell’infedele Klara di Roberto Faenza, in uscita il 27 marzo, dove sarà una donna sospettata dal compagno di tradimento. Il 3 aprile la rivedremo invece sul grande schermo accanto a Luigi Lo Cascio, Diego Abatantuono, Katia Ricciarelli e Fabio De Luigi nella commedia che Pupi Avati ha ambientato negli anni ’50 Gli amici del bar Margherita . Per tre film pronti ad arrivare in sala un altro è a un passo dal prendere vita sul set come ci ha confermato l’attrice: «A metà aprile inizierò un progetto con Carlo Verdone, di cui ho letto solo il soggetto e non posso ancora dirvi niente».

Al.Za.

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