Quello de Il Signore degli Anelli è un universo popolato da centinaia di personaggi eccezionali: sebbene la trilogia cinematografica di Peter Jackson sfondi la durata totale di nove ore, non tutti sono riusciti a entrare nella versione per il grande schermo. Forse ne debutteranno altri nella nuova serie televisiva tratta dai romanzi di J. R. R. Tolkien, attualmente in produzione in Nuova Zelanda: lo scopriremo tra qualche mese. Sapremo anche se ci sarà uno dei personaggi preferiti di Viggo Mortensen che non ha trovato spazio nella trilogia per il cinema, nella quale l’attore interpreta Aragorn.
A 19 anni dall’uscita del primo capitolo La compagnia dell’anello, il franchise è ancora amatissimo e mantiene il titolo di trilogia di maggior incasso nella storia al box office mondiale. Per questo Empire Magazine ha voluto condividere nuovamente la sua intervista incrociata fra i nove protagonisti della Compagnia dell’Anello realizzata per il 15mo anniversario del film. E rileggendola, colpisce appunto la dichiarazione di Viggo Mortesen, che si rivela un fan totale dei romanzi di J.R.R. Tolkien: c’è un personaggio che l’attore avrebbe voluto vedere nella trilogia, ma che invece non compare.
«Mi piacerebbe vedere cosa avrebbe fatto Peter Jackson con il personaggio Ghân-buri-Ghân, il capo dei Drúedain, uomini selvaggi della foresta di Drúadan», aveva detto Mortesen. «Vederlo guidare il re Théoden e il suo esercito di Rohirrim attraverso la foresta per unirsi alla lotta per salvare Minas Tirith sarebbe stato elettrizzante. Verso la fine de Il ritorno del re di Tolkien, la Foresta di Drúadan viene donata da Aragorn a Ghân e alla sua gente, lasciando che siano loro a decidere da quel momento in poi chi avrebbe avuto il permesso di entrare».
Viggo Mortensen, ovviamente, si rende conto che questa ulteriore linea narrativa avrebbe reso ancora più complicata la trama per lo schermo: «Suppongo che tutto quel materiale extra avrebbe dato al film, già tematicamente complesso e lungo, una quantità enorme di informazioni non facili da assimilare per gli spettatori. Gli aficionados irriducibili di Tolkien, tuttavia, avrebbero apprezzato il personaggio, perché è un discendente degli umani preistorici unico nel suo genere».
Fonte: Empire Magazine
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