«Voglio interpretare parti maschili»: Emma Corrin di The Crown a ruota libera sul cinema e l'identità di genere
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«Voglio interpretare parti maschili»: Emma Corrin di The Crown a ruota libera sul cinema e l’identità di genere

La star, che si è dichiarata come persona non-binary, vorrebbe ampliare la gamma di personaggi che le vengono affidati

«Voglio interpretare parti maschili»: Emma Corrin di The Crown a ruota libera sul cinema e l’identità di genere

La star, che si è dichiarata come persona non-binary, vorrebbe ampliare la gamma di personaggi che le vengono affidati

emma corrin

Il tema della sessualità e dell’identità di genere continua a essere protagonista di alcune interessanti dichiarazioni da parte delle star del cinema e del piccolo schermo. Dopo le recenti parole di Cara Delevingne, l’ultima in ordine di tempo è Emma Corrin, volto di The Crown.

L’attrice, che si è dichiarata non-binary, ha infatti rivelato a Vanity Fair di voler interpretare anche ruoli diversi rispetto a quelli che le sono stati fino ad ora affidati. La classe 1995 è diventata celebre grazie alla parte di Lady Diana Spencer nella quarta stagione della serie Netflix, ma ha ambizioni ben diverse.

«È interessante che non mi vengano affidate parti maschili, ma ne sarei ugualmente attratta» ha detto al magazine, in una cover dedicata ai temi caldi dal mondo di Hollywood. Per la Corrin, molto dipende dal modo in cui l’industria cinematografica considera le star, un sistema che «penso e spero stia cambiando».

Per lei, «la bellezza della recitazione è assumere un personaggio che non deve necessariamente essere completamente in sintonia con la tua esperienza. È una specie di modo per esplorare». Per questo motivo, non rifiuterebbe parti diverse dal solito, come quella di Lady Constance nel recente L’amante di Lady Chatterley.

Nell’intervista, lo ha detto chiaramente: «Mi piacerebbe interpretare personaggi non-binari, nuove parti, parti maschili. Qualsiasi cosa, basta che sia la cosa giusta da fare». Le è stato chiesto anche se questo vada di pari passo con la volontà di recitare meno parti espressamente femminili, ma ha risposto:

Non ci sono molti ruoli non-binari là fuori. Dobbiamo supportare sceneggiatori queer e sviluppare progetti che accolgano questo tipo di narrazione in un nuovo spazio creativo. Tuttavia, essere una persona non-binaria significa stare in uno spazio molto fluido in cui non c’è un rifiuto della femminilità o della mascolinità. È una specie di abbraccio ad entrambi. La mia esperienza su questa terra è stata femminile, fino a poco tempo fa, e amo ancora tutte quelle parti di me.

Sul tema, c’è almeno un precedente illustre: nel 2007 Cate Blanchett ha interpretato Bob Dylan/Jude Quinn nel film I’m Not There, ma ancor più famosa è la performance di Hilary Swank per Boys Don’t Cry. Tra gli esempi citiamo anche Glenn Close come Albert Noobs nel film del 2011, Tilda Swinton come Orlando e nello stesso film Quentin Crisp ha interpretato invece la Regina Elisabetta I.

Il coming out di Emma Corrin risale al 2021, tramite un post Instagram nel quale ha dichiarato che nonostante l’odio ricevuto è contenta di poter essere d’aiuto per altre persone che non si identificano come lei in un genere specifico. 

Nel prossimo futuro, rivedremo la Corrin non più in The Crown, dove è stata sostituita da Elizabeth Debicki, ma in altri interessanti progetti: uno è il Nosferatu di Robert Eggers, l’altro è il suo esordio nel Marvel Cinematic Universe grazie a Deadpool 3.

Foto: Amy Sussman/Getty Images

Fonte: Vanity Fair

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