Dopo oltre 30 anni di carriera, Will Smith è pronto a raccontare la sua vera storia. L’amatissimo attore di Hollywood sta per pubblicare la sua biografia dal titolo Will, in arrivo a fine anno nelle librerie statunitensi. Nel libro è contenuto anche un passaggio tanto drammatico quanto sconvolgente, in cui l’attore rivela di aver pensato ad uccidere il padre per vendicare la madre:
«Mio padre picchiava mia madre. Un giorno, l’ha picchiata talmente tanto da farla collassare. Quel momento in quella camera da letto, probabilmente più di ogni altro momento della mia vita, ha definito chi sono», scrive Smith in un passaggio riportato da People. «All’interno di tutto ciò che ho fatto da allora, i premi e i riconoscimenti, i riflettori e l’attenzione, i personaggi e le risate, c’è stata una sottile serie di scuse a mia madre per la mia inerzia quel giorno. Per averla delusa in questo momento. Per non aver tenuto testa a mio padre. Per essere stato un codardo».
Come svela l’attore, nella sua vita c’è stato un momento in cui ha sinceramente pensato di uccidere suo padre e farlo sembrare un incidente. In quel momento, Will Smith Sr. stava combattendo contro il cancro ed era costretto su una sedia a rotelle, e suo figlio ha pensato di utilizzare questa cosa a suo vantaggio.
«Una notte, mentre lo spingevo delicatamente dalla sua camera da letto verso il bagno, è sorta un’oscurità dentro di me. Da bambino mi ero sempre detto che un giorno avrei vendicato mia madre. Che quando sarei stato grande abbastanza, quando sarei stato abbastanza forte, quando non sarei stato più un codardo, l’avrei ucciso. Mi sono fermato in cima alle scale. Potevo spingerlo giù e farla franca facilmente» ha dichiarato.
In un altro passaggio, svela poi: «Sono Will Smith. Nessuno crederebbe mai che ho ucciso mio padre di proposito. Sono uno dei migliori attori del mondo. La mia chiamata al 911 sarebbe stata di livello Oscar. C’erano decenni di dolore, rabbia e risentimento che scorrevano attraverso il mio corpo in quel momento, ma sono tornato rapidamente in me. Ho scosso la testa e ho l’ho portato in bagno. Grazie a Dio siamo giudicati dalle nostre azioni, non dalle nostre esplosioni interiori guidate dal trauma».
Foto: Paul Morigi/WireImage
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