Quest’intervista è stata condotta in due tempi e due momenti molto diversi tra loro. La prima parte si è svolta nel corso della visita sul set che vi raccontiamo in queste pagine. Vin Diesel, uno che non ama prendersi troppo sul serio, ci raggiunge camminando su una specie di trampoli, protesi molleggiate molto simili a quelle divenute famose qualche anno fa grazie a Oscar Pistorius. «È divertente, volete provare?». Un collega coraggioso prova, cade. Meglio procedere con l’intervista.
Best Movie: Questa saga conta già sette film, e c’è la quasi certezza di arrivare a nove. Volete eguagliare i numeri di James Bond?
Vin Diesel: «Certo! No, scherzo. Anzi: stiamo facendo qualcosa di diverso dalla saga di Bond. Quei film non sono legati fra loro. Il nostro è un lavoro più progettuale che deriva dal fatto che il concetto di saga è cambiato. Negli anni Ottanta e Novanta si faceva un film e poi se questo aveva successo si sfruttava il filone sino a esaurimento. Ora c’è più progettualità. Ora si pensa a una storia che non è da allungare solo per fare soldi, ma perché è più interessante sviluppata in capitoli».
BM: Non deve essere facile continuare a superare il livello di spettacolarità, gli ultimi due film erano già pazzeschi.
VD: «Aspettate di vedere questo. Ogni volta effettivamente ci chiediamo se sia possibile. Le aspettative sono sempre più alte, ma poi… Vedrete».
BM: Cosa rende così amato questo franchise?
VD: «C’è un’integrità che non trovi in altri film. Siamo eroi proletari in un momento in cui gli eroi hanno il mantello e una tutina aderente».
BM: E il pubblico femminile?
VD: «Devo levarmi la maglietta per rispondere a questa domanda? Scherzi a parte, lo sapete che il sesto film è stato visto più dalle donne che dagli uomini? E poi che ritratto diamo noi delle donne? Forti, intelligenti, determinate, senza paura. Non sono damigelle da salvare, e questo credo piaccia al pubblico femminile».
BM: Ma Vin Diesel che auto guida tutti i giorni?
VD: «Una Yukon Flex Fuel con due seggiolini per bambini nei sedili posteriori. So che avrei dovuto dare una risposta più cool, ma ultimamente la vita di papà Vin è questa».
BM: Ora che sei padre ti comporti diversamente sul set?
VD: «Ora che sono padre so che ogni cosa che faccio un giorno sarà giudicata dai miei figli. Quindi sì, cerco di ponderare le mie scelte».
La seconda parte dell’intervista è avvenuta pochi giorni fa in un clima del tutto diverso. C’è nell’aria un senso di appagamento per aver portato a termine un film dalla produzione difficilissima, e nello stesso tempo è ancora ben tangibile la tristezza per l’amico e collega scomparso. […]
(foto: Getty Images)
Leggi l’intervista completa su Best Movie di marzo, in edicola dal 24 febbraio.
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