Premi a valanga, apprezzamenti plebiscitari, fanatismo diffuso. Probabilmente nemmeno l’essere entrata nel Guinness dei primati come serie più amata di sempre (ricevendo un punteggio di 99 su 100 su Metacritic.com) fornisce adeguatamente la portata di Breaking Bad. Dopo cinque anni il serial ideato da Vince Gilligan – che insieme a Mad Men e The Walking Dead ha imposto di forza AMC tra i network più importanti d’America – ci lascia nel migliore dei modi. Ma ci rimane un vuoto incolmabile. Umano, narrativo e d’immaginario. [SPOILER] Il finale è di quelli che lasciano il segno con il suo protagonista che si riappropria del ruolo di villain/genio del male per un assolo da brivido (su cui è giusto non entrare nei particolari, perché non sono importanti) in cui smette di mentire a se stesso e agli altri sul vero motivo per cui è diventato il re incontrastato della droga [FINE SPOILER].
Walter White è l’uomo comune, con le sue debolezze e le sue meschinità; ipocrita, mentitore, pronto a tutto. Ma è un uomo alimentato da un talento non comune; il suo dark-side simbolicamente rappresentato dalla figura di Heinseberg è solo la manifestazione del suo ego, il desiderio di riconoscimento della sua grandezza. Quella che rifiuta e non interessa a Jesse Pinkman, il “figliastro” di Walt, che preferisce sballarsi, giocare e avere figli da coccolare. E che finisce per non avere niente che non sia un infinito calvario che ne annienta l’innocenza.
Il serial celebra un esemplare percorso circolare ricco di storie, personaggi e avvenimenti incredibili; un percorso chiuso con una seconda parte di stagione francamente impressionante per coraggio, coerenza ed eccellenza di scrittura. In periodi di vacche magre per qualità delle stagioni conclusive delle serie più seguite, gli ultimi otto episodi dimostrano che è possibile congedarsi dal pubblico senza scorciatoie o “sindromi Lost”, ma facendo i conti con quanto si è seminato. Come I Soprano e Six Feet Under, Breaking Bad esce di scena con un finale dove il sentimento è un misto di trepidazione e di malinconia. Addio Skyler White, addio Jesse Pinkman, ma soprattutto addio Walter White. Ci mancherai.
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