Will Smith è riuscito a scalare velocemente la classifica dei nomi più importanti di Hollywood interpretando nel corso della sua carriera ruoli drammatici come in Alì o La ricerca della felicità e partecipando a blockbuster importanti quali Men in Black o Independence Day, ma c’è un ruolo di cui l’attore non va affatto orgoglioso: quello in Wild Wild West, l’eccentrico western steampunk del 1999 che lo vedeva protagonista a fianco di Kevin Kline e Kenneth Branagh.

Durante un panel a Cannes Lions, infatti, Smith ha ammesso di aver accettato il ruolo durante un periodo della sua vita in cui puntava più sulla visibilità che sul partecipare a progetti che effettivamente amava: «Ho avuto così tanto successo che ho iniziato a pregustare la fama internazionale. Volevo vincere anziché concentrarmi sulla mia arte», ha rivelato l’attore: «Volevo essere la più grande star del cinema e mi sono ritrovato a promuovere film per arrivare al successo -è il caso di Wild Wild West- invece di promuovere qualcosa in cui credessi realmente».

Il film di Barry Sonnenfeld è stato un successo finanziario al tempo, incassando 222 milioni di dollari, ma è stato accolto negativamente dalla critica, guadagnando ben 8 nomination ai Razzie Awards e vincendone 5. Smith ha poi continuato parlando del suo malessere per la consapevolezza di star ingannando i fan: «Mi considero un venditore. La mia carriera è stata strettamente legata alla capacità di vendere i prodotti su scala globale, e adesso è nelle mani dei fan. Devo essere in sintonia con le loro esigenze e non ingannarli per andare a vedere cose come Wild Wild West».  Per concludere, l’attore ha ricordato il compianto Muhammad Alì: «Non è mai sceso a compressi su soldi o riconoscimenti vari, ma voleva solo vivere i suoi valori, ricchi o poveri che fossero».

Vi ricordiamo che vedremo Will Smith nel cinecomic Suicide Squad nei panni di Deadshot il prossimo 18 agosto.

Fonte: EW