Will Smith rivela l'incredibile modo in cui Steven Spielberg lo convinse a interpretare Men in Black
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Will Smith rivela l’incredibile modo in cui Steven Spielberg lo convinse a interpretare Men in Black

È davvero difficile dire di no a Steven Spielberg...

Will Smith rivela l’incredibile modo in cui Steven Spielberg lo convinse a interpretare Men in Black

È davvero difficile dire di no a Steven Spielberg...

Will Smith Steven Spielberg

Will Smith, durante l’ultimo episodio dello show Hart to Heart di Kevin Hart targato Peacock, ha parlato del periodo migliore della sua carriera, soffermandosi innanzitutto sul ruolo importante avuto dal suo ex manager James Lassiter nello scegliere i ruoli migliori per lui. 

Secondo Smith, Lassiter era un vero e proprio “arbitro del gusto” ed è proprio a questa figura che si devono le scelte per lui più fortunate. «Nel periodo di mio massimo splendore, per i 10 film che ho realizzato all’apice della mia carriera, era JL a sceglierli – ha detto Smith – Aveva grande occhio. Io non volevo fare La ricerca della felicità. Non volevo fare Ali. In un certo senso avevo capito Men in Black, ma non volevo farlo»

L’attore ha spiegato che il motivo per cui inizialmente era ostile ad accettare il ruolo per il film del 1997 era perché aveva appena finito di girare Independence Day, uscito nel 1996, e “non voleva fare due film sugli alieni uno dopo l’altro“. A convincerlo definitivamente fu in quel caso Steven Spielberg, che era produttore esecutivo del film e si mosse personalmente per convincere Smith, non badando decisamente a spese per ottenere ciò che voleva. 

«Steven Spielberg ha mandato un elicottero per me – ha ricordato Smith – Ero a New York. Voleva parlare con me. L’elicottero è atterrato a casa sua. Mi convinse al “ciao” ed è stata la prima volta che ho bevuto una limonata con acqua gassata. Non puoi dire di no a questo». Come racconta ancora Smith, Spielberg fu molto freddo: «Mi disse: “Dimmi perché non vuoi fare il mio film”. Lui era il produttore e lasciò del puntini di sospensione. Se avesse continuato, mi avrebbe detto: “Buffone, lo sai che ho fatto Lo squalo, vero? Lo sai che ho fatto E.T.?».

Men in Black, diretto da Barry Sonnenfeld e basato sull’omonima serie a fumetti di Lowell Cunningham, proponeva in un misto di commedia e avventura l’ipotesi dell’esistenza dei Men in Black, ricorrenti nelle teorie del complotto sugli UFO, mostrandoli come un’organizzazione segreta che controlla l’arrivo di extraterrestri sul pianeta Terra. Il film divenne la commedia fantascientifica di maggior successo commerciale negli Stati Uniti e ha avuto due sequel, Men in Black II e Men in Black 3, usciti rispettivamente nel 2002 e nel 2012. 

Foto: MovieStills; Getty (Axelle/Bauer-Griffin/FilmMagic)

Fonte: Hart to Heart (via The Hollywood Reporter)

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