Se siete cresciuti negli anni Ottanta è probabile che ve lo ricordiate: Yattaman era uno dei cartoni giapponesi “con i robot” più bizzarri e sgangherati. Ecco perché lo “sporco lavoro” di portarlo sullo schermo non poteva che essere fatto dal genio un po’ folle di Takashi Miike, da noi noto soprattutto per lo splatter cyberpunk di Ichi the Killer. Qui, invece, Miike dà sfogo al suo più puro spirito giapponese, alternando attori in carne e ossa (come l’idolo pop Saki Fukuda), per quanto inguainati in improbabili e coloratissimi costumini, ai giganteschi e grotteschi mech (alias “robottoni”) che avevano reso famoso il cartone. La storia è nella più tipica tradizione degli anime: i buoni (Yattaman 1 e 2), i cattivi (il Trio Dorombo), un magico artefatto spezzato in quattro parti (la Pietra del Teschio) da recuperare a tutti i costi prima che il Male se ne impossessi. Pena la distruzione del mondo, ovviamente. Nel cast tutto orientale spicca il nome di Kyoko Fukada, già stellina pop nello splendido Dolls di Takeshi Kitano.
Regia: Takashi Miike
Interpreti: Sho Sakurai, Saki Fukuda, Chiaki Takahashi, Kyoko Fukada, Kendo Kobayashi
Trama: Yattaman 1 e 2 devono salvare il mondo dalle mire malvagie del Trio Dorombo e ritrovare la Pietra del Teschio, che nelle mani sbagliate potrebbe portare alla fine dell’umanità
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La scheda è pubblicata su Best Movie di gennaio a pag. 94
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