Se c’è una cosa che Zack Snyder sembra non apprezzare sono le critiche. Attenzione però: va bene non essere d’accordo il suo lavoro, ma ostinarsi a paragonarlo a quello che fece, a suo tempo, Christopher Reeve è eccessivo. Del tutto ingiustificato, secondo lui. Specie perché viviamo in tempi diversi e anche perché un regista, quando deve riprovare a riportare Superman sul grande schermo, deve rifarsi ai fumetti e non al lavoro – anche se iconico come quello di Reeve – di un collega. La gente, secondo Snyder, continua a paragonare i suoi film sull’Uomo d’Acciaio a quelli di Reeve dimenticando che molte delle cose che Reeve portò al cinema non erano (e non sono ancora) minimamente considerate nei comics.
«La cosa che mi sorprende nella reazione della gente a Superman è che ancora tutti si aggrappano alla versione di Chrisopher Reeve – ha dichiarato recentemente in un’intervista a Forbes – Quanto ostinatamente si aggrappano a quelle idee. Che non sono del fumetto, ma del film… Se analizzate il fumetto di Superman, scoprirete che fa tutte quelle cose [che ha fatto in Man of Steel, ndr]». «È la stessa cosa di Watchmen – ha continuato sempre il regista – Vogliamo mostrare che la violenza è reale, che la gente viene ammazzata o ferita e questo non va bene a tutti». «È divertente vedere come le persone la prendano così personamente… perché ho reso [Superman, ndr] reale, sapete, e l’ho costretto ad affrontare le conseguenze di quello che fa nel mondo».
Fonte: Variety
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