Sta tenendo banco in questi giorni in Italia la vicenda di Ilaria Salis, 39enne italiana che da 11 mesi si trova in carcere a Budapest, in Ungheria. Hanno destato sdegno e clamore le sue immagini in aula, dove è stata portata per il suo processo incatenata a mani e piedi e di fatto portata al guinzaglio. La sua storia ha spaccato nuovamente la politica, con accuse incrociate tra maggioranza e opposizione, nonché denunce per diffamazione da parte della famiglia della donna all’indirizzo di Matteo Salvini, Giuseppe Brindisi e Alessandro Sallusti. La sua vicenda è raccontata anche dal fumettista Zerocalcare nel fumetto In fondo al pozzo.

L’autore di Rebibbia (del quale potete recuperare QUI tutte le notizie nella sezione a lui dedicata sul nostro sito) la descrive come una storia di nazisti, di galera e di responsabilità: riepiloga i fatti principali, ovvero l’arresto con l’accusa di aver aggredito due persone durante una manifestazione neonazista e di aver agito nell’ambito di un’associazione a delinquere tedesca, l’Hammerband. Tutto questo è successo l’11 febbraio 2023, durante il Giorno dell’Onore, uno dei principali raduni neonazisti europei. È stata arrestata non in flagranza, ma fermata alcune ore dopo con altre due persone.

Da allora, Ilaria Salis è confinata in un carcere ungherese, da dove vengono denunciati terribili soprusi e condizioni igieniche. Gli avvocati hanno riferito di non aver avuto accesso alle fondamentali registrazioni delle telecamere che proverebbero i fatti: Salis è accusata di lesioni che potrebbero aver pregiudicato la vita delle due persone, che tuttavia hanno ricevuto solo pochi giorni di prognosi. Il 29 gennaio è iniziato il processo, aggiornato ora al 24 maggio.

Nel fumetto In fondo al pozzo, Zerocalcare inquadra la vicenda nell’ambito politico-sociale ungherese, spiegando nei fatti perché l’italiana è stata arrestata, cosa rischia, perché questo ha tutta l’aria di essere un processo di tipo politico e perché le accuse mosse non hanno effettivo riscontro con la realtà dei fatti. Il racconto, ha specificato lo stesso in una storia su Instagram condivisa nella giornata di oggi (2 febbraio 2024), è ora disponibile gratuitamente sul sito dell’Internazionale. Ha scritto:

Molte cose ormai le sanno tutti e qualcuna è superata, ma lo condivido perché provava anche a speigare qualcosa sui suoi coimputati che ancora manca e pure a uscire da quell’empasse colpevole/innocente in cui mi pare si sia avvitata la discussione politica.

POTETE LEGGERE QUI IL FUMETTO IN FONDO AL POZZO

Foto: Roberto Serra – Iguana Press/Getty Images