Zerocalcare: «pausa dai libri, faccio un film di animazione, e su Rolling Stone vi dico che…»
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Zerocalcare: «pausa dai libri, faccio un film di animazione, e su Rolling Stone vi dico che…»

Seconda giornata del Cine&Comic Fest 2018. Sul palco Zerocalcare e Nova parlano con Giorgio Viaro di ispirazione, fumetto generazionale, dinosauri disegnati sulle mani, gettoni di birra e politica, che è una cosa seria

Zerocalcare: «pausa dai libri, faccio un film di animazione, e su Rolling Stone vi dico che…»

Seconda giornata del Cine&Comic Fest 2018. Sul palco Zerocalcare e Nova parlano con Giorgio Viaro di ispirazione, fumetto generazionale, dinosauri disegnati sulle mani, gettoni di birra e politica, che è una cosa seria

«Quando parliamo di fumetto generazionale – racconta Novafacciamo riferimento ad uno schema narrativo che consente al lettore di immedesimarsi». Il punto di partenza della discussione che si è tenuta nella Piazza delle Feste è rappresentato da Macerie Prime di Zerocalcare e Stelle o Sparo, volume di esordio di Nova.

«Non credo sia un genere – replica Michele Rech (Alias Zerocalcare)ma una definizione che arriva direttamente dal lettore. Quando ho cominciato a fare fumetti non ho pensato ‘adesso faccio un fumetto generazionale’, ma ho raccontato il mio mondo di ventenne come il solo che potessi raccontare per essere credibile».

I volumi Zerocalcare e Nova parlano di crisi da due punti di vista complementari. «Macerie Prime arriva alla fine di un percorso lungo 7 anni, concentrati in uno spazio narrativo di sei mesi. Dentro ci ho messo la mia storia e quella delle persone che mi stanno accanto e che hanno dovuto ricalcolare le proprie traiettorie di vita; un percorso doloroso e inevitabile, al termine del quale ritrovarsi in piedi è già un successo».

Per Nova la crisi è nell’incertezza del futuro. «La vita – racconta – vorrei fosse come il livello 7.4 di SuperMario Bros, sarebbe bello che ci fosse un ‘beep’ che indichi la strada giusta di fronte alle scelte difficili».

I due raccontano una generazione fragile eppure tenace, mostrando allo stesso tempo un forte legame di amicizia a cui è piacevole assistere. «Quando c’è un autore come Michele, con un linguaggio tanto efficace, è inevitabile che il suo stile diventi scuola, una corrente artistica a cui è bello sentirsi associata». I due si sono incontrati nel 2012. «Spillavo birre all’Idroscalo mentre lui partecipava ad un live painting. Gli ho regalato i gettoni per le birre che lui non ha neppure utilizzato… ‘oh, disse, grazie’, e basta». «Subito chissà che messaggio subliminale ho visto in quei gettoni… poi siamo diventati amici però».

L’incontro non risparmia momenti di sano divertimento, «alle volte facciamo video facendo con le mani i dinosauri», racconta Nova mentre Michele prova a silenziarla «se racconti ‘ste cose che fine fa la mia immagine coatta??», ride paonazzo, ma quando si parla di rapporto coi social e partecipazione politica tutto si fa decisamente più serio.

«All’inizio – racconta Micheleusavo i social e il blog in modo più disinvolto, poi ho cambiato approccio. Quando scrivo qualcosa calibro ogni parola, ogni virgola, perché credo sia dovere di un autore avere piena consapevolezza di ogni messaggio. Quando comunico in pubblico devo essere sicuro, difendibile, credibile, anche quando ammetto un errore».

Inevitabile il rimando a Rolling Stone e all’iniziativa Not in my name che a Zerocalcare non è piaciuta.

«Non mi piace la posizione nella quale sono stato messo – racconta – ho ricevuto un messaggio su whatsapp al quale manco ho risposto e adesso mi sembra di stare in un vicolo cieco; non mi sento di aderire per il modo scelto, ma se mi dissocio finisco per passare per chissà cosa, come se la mia opinione sulle derive di questo paese non fosse chiara…».

Non è un mistero che il chi tace è complice scelto come motto non è piaciuto a molti dei nomi in lista. «La militanza politica – continua Micheleper me è una cosa seria, che vivo come esperienza collettiva, non individuale. Quando mi occupo di politica, come ho fatto e faccio, elaboro progetti discussi con altri». Libertà non è stare su un albero, libertà è partecipazione. «Poi, proprio per la consapevolezza di cui parlavo, quando tratto certe cose voglio farlo con il mio linguaggio, sicuramente non nella forma che mi hanno proposto… e poi, – dice serio – con alcuni dei nomi messi in quell’elenco non condividerei un viaggio in ascensore, figuriamoci un manifesto politico».

Il sasso, quello vero, Michele lo lancia come farebbe un bambino in spiaggia a fine incontro. Mentre nei cinema è attesa ad ottobre La Profezia dell’Armadillo per la regia di Emanuele Scaringi, «ci stanno lavorando brave persone, sarò spettatore curioso», Zerocalcare è già proiettato al 2019 o giù di lì. «Io che da anni non mi entusiasmavo davvero per qualcosa – racconta – adesso mi sono messo a studiare per realizzare un film di animazione».

«Ci sto pensando da un po’ – confessa – e quel linguaggio mi prende proprio… ho in testa la storia… i personaggi, devo solo iniziare».

«Il tuo prossimo progetto non sarà un nuovo libro?» Lo incalza Giorgio Viaro, direttore di Best Movie e moderatore dell’incontro.

«No. Sarà proprio un film di animazione… e inizierò a lavorarci a fine ottobre».

Mentre la curiosità sale, Zerocalcare e Nova impugnano i loro ferri del mestiere e salutano a modo loro, con dediche e disegni fino al tramonto.

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