Se i vampiri sono i tronisti del soprannaturale, gli zombi sono certamente il proletariato! Parola di Zerocalcare. Visto con quest’ottica, un gioco sugli zombi potrebbe passare per una metafora politica, ma siamo ragionevolmente sicuri che non fosse questo l’intento degli autori francesi di Zombicide, che hanno scelta di dare vita a questo progetto affidandosi ad una campagna kickstarter coronata da grande successo: 800mila dollari per l’edizione base, ad essa si sono aggiunti 2 milioni per le espansioni successive e altri 4 milioni per l’atteso spin-off, Black Plague, ambientato nel medioevo. Come suggerisce il nome, in Zombicide (“Zombicidio”) lo scopo del gioco è di uccidere zombie. A frotte, a ondate, a comitive: più se ne ammazza meglio è. Il gioco attinge a piene mani alla lunga tradizione “zombesca” del cinema horror (con palesi riferimenti alla saga dei “Morti Viventi” di George Romero o al divertente 28 giorni dopo di Danny Boyle) o delle serie TV (tra cui il pluripremiato The Walking Dead), ma anche dei videogiochi, con particolare riguardo alla saga di Resident Evil di Capcom (di cui non si fa fatica a riconoscere, tra le file dei cattivi, il temuto e gigantesco “abominio”, una sorta di superzombie geneticamente modificato).
Si tratta di un gioco squisitamente collaborativo: potrebbe definirsi come un “dungeon crawler” (un gioco di miniature in cui si affrontano due fazioni contrapposte, come nel celebre HeroQuest, capostipite del genere) se non fosse che, in questo caso, la fazione dei cattivi, cioè gli zombi, non è controllata da alcun “Game Master” (un giocatore antagonista di tutti gli altri) come normalmente avviene, ma è governata da una sorta di rudimentale “intelligenza artificiale” simulata dal sistema di gioco stesso. Dopotutto, come il cinema c’insegna, gli zombi sono estremamente stupidi e rispondono solo a stimoli elementari (come i rumori) e, non dovendo fare ricorso a strategie particolarmente elaborate, possono essere agevolmente gestiti da poche regole semi-automatiche. Uno dei vantaggi di questo sistema è che Zombicide è uno dei pochi boardgame in commercio che può essere agevolmente giocato anche in solitario. Ogni giocatore assume il ruolo, classico, di un “sopravvissuto”: persone normali che vengono catapultate da un giorno all’altro, loro malgrado, in un inferno urbano. Ogni sopravvissuto avrà due obiettivi: cercare di restare in vita e collaborare con i compagni per portare a termine la missione prevista per l’avventura. Il gioco si articola infatti in una serie di scenari (dieci, nell’edizione base) come ideali episodi in una serie televisiva.
Caratterizzato da una buona qualità della componentistica di gioco (nella confezione base sono contenute 71 dettagliatissime miniature), Zombicide ha dalla sua anche un’impressionante sfilza di espansioni, tra cui il già citato Zombicide: Black Plague, uno spin-off con meccaniche identiche ma ambientato in un medioevo fantasy. Si tratta di un prodotto di fascia alta: il prezzo non proprio prêt-à-porter potrebbe far storcere il naso, ma le regole semplici e l’alto grado di coinvolgimento giustificano l’investimento, almeno per gli appassionati del genere.
Scheda tecnica:
AUTORE: Raphaël Guiton, Jean-Baptiste Lullien, Nicolas Raoult
EDITORE: Asterion Press
GENERE: Collaborativo
NUMERO GIOCATORI: 1-6
ETÀ: 14+
DURATA MEDIA: 60’
PREZZO CONSIGLIATO: 66,90€
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