Avatar, intervista esclusiva a Sigourney Weaver
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Avatar, intervista esclusiva a Sigourney Weaver

L'attrice racconta la sua ultima avventura cinematografica con James Cameron, in attesa del debutto delle versioni italiane di Dvd e Blu-ray del film dei record

Avatar, intervista esclusiva a Sigourney Weaver

L'attrice racconta la sua ultima avventura cinematografica con James Cameron, in attesa del debutto delle versioni italiane di Dvd e Blu-ray del film dei record

In attesa del debutto (5 maggio 2010) delle prime versioni italiane di  Blu-ray e Dvd di Avatar, Best Movie vi presenta un articolo/intervista esclusivo con Sigourney Weaver, realizzato dalla giornalista Elaine Lipworth, nella quale l’attrice parla del proprio ruolo di botanica pacifista e talentuosa Grace Augustine nel film e della propria passione per la pellicola del regista James Cameron.

Sigourney Weaver e James Cameron, da Aliens ad Avatar

Sigourney Weaver ha lavorato per la prima volta con il regista James Cameron nel 1986, nei panni dell’indomabile Ellen Ripley in Aliens – Scontro finale. L’attrice – diventata la prima vera star d’azione femminile, si è ricongiunta con il visionario film maker (il regista vincitore dell’Oscar con Titanic) per interpretare il ruolo della dottoressa Grace Augustine nel famoso film di Cameron: l’avventura d’azione Avatar. Quest’ultimo epico film d’azione del regista è il film che vanta il maggiore incasso di sempre – fino ad ora conta più di 2.6 miliardi di dollari nei botteghini di tutto il mondo.

Il film usa alcune nuovissime tecnologie visive e tecniche di ripresa rivoluzionarie sviluppate da Cameron stesso, innovazioni che gli permettono di raccontare l’incredibile storia della brutale colonizzazione di un lontano pianeta: Pandora, popolato da creature graziose, slanciate e antropomorfe, (comunque degli alieni) i Na’vi. Vivono in armonia con la natura della giungla in cui vivono.

Sam Worthington interpreta l’ex marine Jake Sully, costretto in una sedia a rotelle a causa di un grave incidente subito in combattimento. Viene ingaggiato da una corporazione sulla Terra e inviato su Pandora – distante anni luce – per lavorare con il personaggio interpretato da Weaver, Grace Augustine e partecipare in un programma che prevede l’estrazione di un prezioso minerale. Augustine diventa la guida e il mentore di Sully.

Gli scienziati su Pandora, guidati dalla pacifista Grace Augustine hanno craeto il programma Avatar. Gli avatar sono dei corpi creati artificialmente nei quali possono essere impiantate le coscienze degli umani per creare degli ibridi, simili alla popolazione umanoide indigena dei Na’vi. Sully ‘conduce’ l’avatar, trasformato fisicamente, ma sempre umano mentalmente e emotivamente.

Questi giganti avatar blu sono il frutto dell’unione tra il DNA umano e quello dei Na’vi. Il vantaggio che Jake trae da questa soluzione è che, quando sfrutta il proprio corpo avatar, è nuovamente in grado di camminare. La missione di Jake è di infiltrarsi nella comunità aliena e fare in modo che lo aiutino a estrarre il prezioso minerale. L’uomo finisce per innamorarsi di una bella femmina Na’vi, Neytiri (interpretata da Zoe Saldana) la quale gli salva la vita. Dopo numerosi conflitti interiori, prende a cuore la causa della pacifica tribù e li guida verso un’epica battaglia contro la propria stessa gente, ormai decisa a colonizzare e derubare Pandora delle proprie ricchezze naturali.

E’ una storia che fa da lezione morale, ricca di azione e scene drammatiche, ma è anche una commovente storia d’amore. James Cameron ha creato una straordinaria esperienza cinematografica che trascina l’audience in un mondo visivamente spettacolare.

Sigourney Weaver crede che Avatar sia un film innovativo, in grado di lasciare un segno indelebile nel mondo del cinema, più di ogni altro film di successo di Cameron. “Avatar porta l’audience su Pandora,” dice la Weaver. “La gente può quasi sentirne gli odori e avere l’impressione di esserci di persona. Il film cambia il nostro modo di vedere le pellicole. Non riesco a credere che un film sia in grado di fare questo, ma è la verità – e possiede anche un’incredibile storia. Come attori, eravamo tutti consapevoli di essere parte di un evento unico nel mondo del cinema.”

 Nella sua rimarchevole carriera, Sigourney Weaver ha interpretato numerosi personaggi. Primo di tutti Ellen Ripley nel film di fantascienza di Ridley Scott, ALIEN, nel 1979, un ruolo che segnò la sua carriera, trasformandola nella prima vera eroina d’azione di Hollywood, spianando la strada per altre importanti attrici. I suoi molti film includono GHOST BUSTERS, WORKING GIRL, THE YEAR OF LIVING DANGEROUSLY, GORILLAS IN THE MIST: THE STORY OF DIAN FOSSEY, ALIENS, ALIEN: RESURRECTION, THE ICE STORM, GALAXY QUEST, HOLES, A MAP OF THE WORLD, INFAMOUS, VANTAGE POINT e BABY MAMA. Il suo prossimo film è la commedia, PAUL. La Weaver vive a New York con suo marito, il direttore di teatro Jim Simpson – hanno inoltre una figlia insieme.


L’intervista a Sigourney Weaver

Sfoggiando un look sofisticato e ricco di glamour, con un elegante vestito nero, completo di tacchi a spillo sempre neri, una Weaver più entusiasta e carismatica di sempre si è seduta con Elaine Lipwortha Los Angeles per rilasciare la seguente intervista.

D: Le va di raccontarmi del suo personaggio: la dottoressa Grace Augustine?
Sigourney Weaver: “Fa parte del programma Avatar, nel ruolo di direttrice del dipartimento ed è uno scienziato dedito al proprio lavoro e quasi lunatico nella propria forma umana, mentre si trasforma in uno spirito libero quando si trova nel suo corpo avatar su Pandora. Il mio avatar è una ventina d’anni più giovane di me. Ogni giorno il suo spirito si libera, correndo nella foresta sotto forma di avatar.”

D: Cosa ha provato a vedere il proprio corpo Avatar tanto più giovane?
Sigourney Weaver: “Sono rimasta sorpresa quando ho visto il film, scoprendo l’enorme somiglianza tra Grace e Sigourney, solo che ero alta tre metri, blu e con 20 anni di meno, quindi una versione migliorata di me. Ero in grado di saltare tra gli edifici con facilità. E’ stato fantastico vivere una seconda vita nel mondo del film e poi vederla rappresentata così magnificamente da Jim.”

D: Com’è stato lavorare nuovamente con James Cameron?
Sigourney Weaver: “L’ho trovato meno impegnativo che in Aliens, forse perché adesso siamo entrambi più grandi. Era molto più rilassato questa volta; un po’ come se fosse un bambino in un negozio di caramelle. Il lavoro ha richiesto molto più tempo del previsto ma è stata una vera e propria avventura e credo che sia stata ancora meglio perché lo conoscevo bene da prima. Ci siamo ritrovati dopo molto tempo, e l’ho visto felice grazie ai propri figli e alla propria famiglia, emozionato del proprio lavoro svolto su Avatar insieme a tutti noi.”

D: Che tipo di regista è?
Sigourney Weaver: “Molto passionale, ma fantastico. Jim è sempre generoso e voglioso di scoprire le nostre opinioni su ogni scena e sui personaggi. E’ un regista calmo e incoraggiante che ti mette sempre a tuo agio. Ha lavorato sodo per creare il mondo di AVATAR, il concetto, le creature, tutto. E’ stupefacente, perché Jim ha inventato personalmente il sistema di riprese usato nel film, fotogramma per fotogramma. Mi ricordo di aver letto il copione e aver pensato che si trattasse di un progetto estremamente ambizioso. Sono entusiasta che sia stato in grado di farcela. Ha fatto l’impossibile, ovvero creare un mondo parallelo, nel quale la vita viene stravolta. E’ un traguardo davvero fantastico. Spero si sia divertito a perseguirlo.”

D: Come sono state la preparazione e la produzione del film?
Sigourney Weaver: “Ho passato una settimana a ripassare le mie parti alle Hawaii, il che è stato molto divertente. Esploravamo la foresta pluviale mentre io cercavo di calarmi nei panni della botanica, perché Jim ci tiene a proporre elementi scientifici credibili. Dopodiché abbiamo cominciato a filmare, il che consisteva nel muoversi indossando delle tute nere con delle telecamere sulle nostre teste, completi di orecchie e code, fingendo di essere su Pandora; un’esperienza divertente per noi. Dopo, siamo andati in Nuova Zelanda per filmare le parti live del film. Tutta la tecnologia usata per dare vita al suo mondo era affascinante. Una volta messo da parte l’aspetto fantascientifico del film, quello che resta è una bellissima avventura a vecchio stampo. Come detto da Jim: ‘Questo è il film che avrei voluto vedere quando avevo 14 anni.’ “

D: Puoi spiegare come il suo personaggio e quello di Jake interagiscono coi propri corpi avatar su Pandora?
Sigourney Weaver: “La tecnologia è come un legame che permette alla propria identità di entrare nel corpo avatar. Si dispone quindi di un’altra forma fisica con cui esplorare il pianeta.”

D: Quanta preparazione fisica è stata necessaria per girare il film?
Sigourney Weaver: “Gran parte del lavoro richiede una grande fisicità, anche se non sono un soldato e non uso un’arma. Non devo fare tanto quanto Sam e Zoe, che saltavano e facevano acrobazie ovunque. Ho comunque dovuto lavorare sodo, correndo nella foresta, ma sono un tipo sportivo, mi piace camminare e nuotare, quindi non ho fatto fatica.”

D: Ha dovuto mettersi in forma?
Sigourney Weaver: “Beh, penso che sia compito di tutti gli attori. Si vuole restare al passo con i giovani e fare tutto ciò che è richiesto, e fare parte di un grande progetto lavorativo, quindi credo che gli attori debbano essere sempre in forma. Provo sempre a svolgere attività fisica tutti i giorni, come camminare, fare stretching o nuotare. Mia madre – che era Inglese – era una vera atleta, molto competitiva e sempre alla ricerca della vittoria, quindi credo di aver ereditato parte di tale spirito da lei. Ha avuto una grande influenza sul mio carattere.”

D: Qual è stato l’aspetto più complicato del suo lavoro?
Sigourney Weaver: “La parte più complessa è stata la fase di motion capture, nella quale è necessario fingere di essere su Pandora, perché si recita in un ambiente vuoto, dove si deve lavorare con l’immaginazione. Si devono eseguire movimenti estremamente precisi, nel caso sia necessario interagire con oggetti piccoli come una piuma o un bastoncino.”

D: Può raccontarci il percorso evolutivo svolto dal suo personaggio nel film?
Sigourney Weaver: “Quando si vede Grace per la prima volta, è occupata a lavorare per una compagnia che odia, sperando di lavorare col fratello di Jake, perché è uno scienziato molto promettente e lei desidera che la assista a svelare i misteri di Pandora, così da poter entrare in una corporazione (occupata in attività minatorie su Pandora) per fermare la raccolta di risorse e proteggere il mondo che tanto ama. Quando scopre che Tommy è morto ed è stato rimpiazzato da Jake (Sam Worthington) va su tutte le furie, perché scopre che questo ex marine non ha la stoffa dello scienziato. Durante il corso della storia, passa da una posizione difficile come quella di lavoratrice per una compagnia che odia, a ricercatrice dedicata a trovare un modo per convincere la corporazione a cambiare strategia, comprendendo la gravità delle loro azioni. Nel corso della storia, scopre di avere molto in comune con Jake. Penso che entrambi si innamorino di Pandora, e per difenderla, Grace impara a combattere da lui.”

D: Come descriverebbe gli alieni (i Na’vi) presenti nel film?
Sigourney Weaver: “Beh, è interessante perché penso che ogni decina d’anni, la nostra concezione di alieno cambi drasticamente. Jim ha detto una cosa interessante: che la fantascienza non è altro che lo studio, l’esplorazione di cosa significhi essere umani. Nel nostro film, gli ‘alieni’, i Na’vi sono la gente da cui tutti possono prendere esempio. Penso che vada a braccetto con il messaggio ambientalista del film, che incita il rispetto per tutte le specie viventi, per la natura e per ciò che non conosciamo o comprendiamo.”

D: Qual è il tema principale del film?
Sigourney Weaver: “Penso che sia la storia di un giovane ragazzo che scopre la propria ragione di vivere e combattere. Avater è una grande e moderna storia d’amore e di conflitto. E’ il conflitto tra quello che si ama, quello che si deve fare e quello in cui si crede contro quello che gli altri ti dicono di fare. Si tratta quindi di una storia ricca di creature, luoghi e battaglie fantastiche. Non c’è niente di cinico in questa storia. Sotto molti punti di vista, mi ricorda dei miei film classici preferiti. Amavo sedermi al cinema e vedere la scritta dicente: ‘David Lean presenta’ o qualcosa del genere e sapere che avrei visto qualcosa di straordinario che mi avrebbe segnato per giorni e giorni, e credo proprio che Avatar sia quel tipo di film.”

D: Ha interpretato numerosi ruoli di donne forti. Questo le ricorda di uno in particolare?
Sigourney Weaver: “Beh, credo che sia molto simile a Dian Fossey (Gorilla nella nebbia) ma penso che Grace disponga di un carattere più soft che si rivela a metà del film. Ha amato i bambini dei Na’vi con tutto il cuore, è stata la loro insegnante e Jake è diventato quasi un figlio per lei. Sono due personaggi diversi, ma credo che Dian sia la più simile, in quanto Dian era in grado di essere dura con gli altri e altrettanto dura con sé stessa.”

D: Qual è la sua opinione di Sam Worthington, che interpreta Jake Sully nel film?
Sigourney Weaver: “Sam è giocherellone, dolce, allegro e caloroso, c’è qualcosa di davvero amabile in lui. Quando lo si vede nei panni di Jake, è talmente magnetico che ci si innamora subito del personaggio. L’aspetto grandioso di Jim è che crea dei personaggi sempre forti, così non appena si incontra Jake, si vede questo uomo in sedia a rotelle che non può più camminare e che suscita la compassione dell’audience. Si viene subito catturati dal personaggio. Jim ha fatto bene a scegliere Sam e Sam si è impegnato moltissimo, infatti in ogni scena del film in cui è presente non sono riuscita a togliergli gli occhi di dosso. E’ fantastico.”

D: Lei è stata la prima vera star d’azione femminile; crede di aver cambiato le cose per le altre attrici?
Sigourney Weaver: “Penso che se non fossi stata io, sarebbe stata un’altra attrice (ride). Ho davvero amato il personaggio di Ripley (Alien). Vedo ancora la donna che mi ha ispirato nell’interpretare Ripley ed è fantastica. Fa l’ambientalista. Quando ho interpretato Ripley, le donne si stavano avvicinando al mondo del lavoro, svolgendo compiti solitamente di sola competenza maschile, nelle forze armate e nell’industria, quindi penso che fosse il momento giusto per una rivoluzione cinematografica. Sono davvero felice di esserne stata parte. Quello che amo di Ripley è il fatto che mi ha permesso di interpretare una donna dal carattere complesso, senza la presenza di un uomo, senza nient’altro, il che è ancora abbastanza inusuale. E’ tutto merito di Ridley Scott e Jim Cameron, perché amano e rispettano le donne. Ridley ha permesso a Ripley di essere semplicemente una persona.”

D: La sua è stata una carriera molto impegnativa, quali sono state le esperienze per lei più importanti?
Sigourney Weaver: “ Penso che la maggior parte delle esperienze importanti della mia vita siano state fatte nei panni di madre e moglie. Come madre, fare affrontare la scuola a proprio figlio è già un’impresa eroica. Quando penso alla mia vita, non penso al mio lavoro, ma alla mia vera vita. A casa ci sono tutte le cose che amo, tra cui i diritti umani. Ci sono molte cause per le quali mi batto a New York e vi ci dedico molto tempo. Non me ne lamento, voglio solo far notare che sono attività che impegnano gran parte del mio tempo.”

D: Pensa che ci siano abbastanza ruoli per attrici più anziane nel cinema? Le cose sono cambiate di recente?
Sigourney Weaver: Beh, se si guarda la tv, molte fantastiche attrici ottengono degli ottimi ruolo. Penso che sia un periodo d’oro per tutte le fasce d’età. Penso che Hollywood sia caduta in una routine nella quale si investe solo se si tratta di un film ad alto budget come Iron Man, ma se si guarda l’intero settore, la televisione è un ambito molto eccitante nel quale lavorare. Ne ho un’opinione molto positiva perché vi si trova una grande varietà di storie, con molto lavoro per tutti noi attori, tra cui donne di ogni età.”

D: Cosa fa quando non lavora?
Sigourney Weaver: “Amo passare tempo con la mia famiglia, adoro avere tempo liberi, leggere, stare in giardino, passeggiare, giocare con i miei cani e cucinare – sono incredibilmente noiosa (ride). Il mio giorno perfetto prevede una scampagnata nella natura con i cani, mio marito e forse anche con mia figlia e il suo ragazzo. Esploreremmo la montagna, faremmo un picnic, nuoteremmo e cucineremmo hamburger e poi andremmo a dormire.”

D: Parlando ancora di Avatar, cosa ha significato per lei, visto che sembra aver avuto un grande impatto sulla sua vita?
Sigourney Weaver: “Questo film ha cambiato la mia comprensione del processo di creazione di un film e delle potenzialità di questo mezzo di comunicazione. Non è mai stato fatto nulla del genere prima d’ora – ci sono montagne fluttuanti. Penso davvero che per una certa parte dell’audience il film abbia cambiato le loro aspettative verso le altre pellicole. Inoltre, è una grande storia d’avventura. Non importa quanti film hai guardato, quando vedi questo ti rendi conto che rappresenta un nuovo punto di riferimento per tutti i registi del mondo, un nuovo modo di fare cinema.”

( Traduzione di Luca Resti)

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